• 1 Novembre 2024 15:30

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Il Signore degli Anelli: La serie potrebbe non essere girata in Nuova Zelanda

Gen 2, 2019

Il progetto per la serie a episodi del Signore degli Anelli potrebbe non essere girato in Nuova Zelanda, a seguito di mancati accordi tra la produzione di Amazon e il governo neozelandese.

Considerato che sul piatto ci sono più di un miliardo di dollari di investimento, la cosa si fa preoccupante, soprattutto per l’economia e l’indotto del paese. La Nuova Zelanda ha visto risollevare una bella fetta del proprio andamento economico proprio dal flusso di interesse generato dalla ormai celebre trilogia di film dedicata all’opera di J.R.R. Tolkien, girata ormai a inizio secolo, a cui fecero poi seguito altri tre film dedicati alle vicende di Bilbo Baggins, nei film de Lo Hobbit.


Un giro di affari imponente e occupazione assicurata per migliaia di persone che non vedono certo di buon occhio la prospettiva che non venga accesa luce verde sulla serie, considerato anche il richiamo mediatico già generato, per quella che è sicuramente la più costosa serie mai concepita e che solo un colosso come Amazon può pensare di finanziare, attualmente.

Il nocciolo della questione riguarda la capacità attuale di reggere i ritmi di produzione da parte degli studios localizzati nel paese, fioriti all’epoca del girato dei film e nonostante le garanzie governative, la posta è così alta che dividersi le fette di una torta farcita a più strati come questa diventa un fatto che esula la mera golosità delle controparti in causa.

Per fortuna rimane in gioco una vena ottimista, e pare che per il mese prossimo verrà trovata una soluzione, anche grazie all’innesto di interesse dimostrato dal famoso regista Peter Jackson, che pur non partecipando direttamente al progetto, ha mostrato di voler dare tutto l’aiuto possibile rendendosi disponibile a visionare gli script e dimostrando così di poter fare la differenza.


Se ancora siete tra coloro che non hanno mai seguito i film, vi invito a farlo. Anche se non foste dei fan del fantasy o riteneste che Tolkien non fa per voi, vi garantisco che l’esperienza sarebbe molto piacevole e anche gratificante a livello estetico. La sceneggiatura poi, capolavoro di sintesi fine alla rappresentazione cinematografica, ha saputo ridefinire per il nuovo secolo un modo di raccontare il fantasy classico e apparentemente impossibile da portare sul grande e piccolo schermo.

L’importanza di lavorare a una serie a episodi riveste così un valore superiore alla mera trasmissione, e deve mantenere ad altissimi livelli i canoni standard ormai entrati nell’immaginario collettivo.

A quanto pare la mediazione di soggetti esterni alle controparti potrebbe davvero essere l’unica soluzione per garantire un pacifico e comune accordo tra i soggetti e che porti la serie al successo che sicuramente merita.

In attesa della serie dedicata è sicuramente un “dovere” recuperare sia la trilogia del “Signore degli Anelli” che quella de “Lo Hobbit

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