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Cina-Usa, possibile una svolta positiva sul commercio: mercati Ue positivi

Dic 11, 2018

MILANO – Ore 10:20. Continua la fase di incertezza dei mercati, che attendono sviluppi sul caos Brexit e d’altra parte continuano a ricevere indicazioni odivaghe sul fronte della guerra commerciale. La volatilità, insomma, la fa da padrona: i mercati in Europa sono positivi, i future sugli Usa in rosso dopo che in mattinata Tokyo ha chiuso debole, mentre le Piazze cinesi hanno terminato in lieve rialzo. Milano segna una crescita dello 0,3% a metà mattina, bene anche le altre: Londra sale dello 0,4%, Francoforte dello 0,65% e Parigi dello 0,6%.

A Piazza Affari si riaccende la battaglia intorno a Tim: Vivendi ha chiesto la convocazione di un’assemblea per revocare cinque dei consiglieri di Elliott e nominare i revisori. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi oscilla intorno a 285 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,1%. Intanto dalla Corte Ue è arrivata la parola finale sul Quantitative easing della Bce, il programma d’acquisto di titoli di Stato giunto alle battute finali: non ha violato il diritto dell’Unione, come sosteneva un gruppo di cittadini tedeschi.

La notizia che il vice premier del colosso asiatico Liu He abbia chiamato il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, per discutere di una possibile agenda di colloqui sul disgelo commerciale – registra Bloomberg – ha confortato gli investitori, sebbene rimanga alta la tensione legata all’arresto canadese della cfo di Huawei Technologies. Questa mattina, però, la Borsa di Tokyo non è riuscita a reagire dopo la flessione di oltre il 2% di lunedì: il Nikkei ha ceduto lo 0,34% (-71,48 punti) alla chiusura, 21,148,02 punti, e il Topix è sceso dello 0,91% (-14,50 punti) a 1.575,31 punti. In timido rialzo Hong Kong (+0,1%) e Shanghai (+0,37%). Ieri sera, Wall Street era riuscita a invertire la rotta e chiudere con una volata che ha riportato il Dow Jones in positivo dello 0,14%, mentre il Nasdaq ha aggiunto lo 0,74%.

Sul fronte valutario, la sterlina si mantiene vicina ai minimi da circa 20 mesi in area 1,25 contro il dollaro in attesa di capire cosa sarà del voto sull’accordo per Brexit, rimandato dalla premier Theresa May per evitare una clamorosa sconfitta. L’euro è in rialzo a 1,1371 dollari da quota 1,1355 toccata ieri dopo la chiusura di Wall Street. Contro lo yen la moneta unica vale 128,63 e 0,90453 sulla sterlina. I nuovi posti di lavoro con salario sono saliti in Francia nel terzo trimestre del 2018 per il quattordicesimo trimestre consecutivo, ma a un tasso del solo +0,1%. In Gran Bretagna si guarda a retribuzioni e disoccupazione, focus poi sull’indice Zew tedesco che traccia la fiducia delle imprese. Nel mese di novembre, il dato preliminare relativo agli ordinativi di macchinari del Giappone ha sofferto un crollo del 16,8% su base annua, rispetto al -0,7% precedente.

I prezzi del petrolio sono leggermente aumentati in Asia ma lo slancio dopo l’accordo Opec per ridurre la produzione di greggio sembra essersi esaurito.Il Wti guadagna 22 cent a 51,22 dollari nei primi scambi elettronici in Asia. Il barile di Brent guadagna 31 centesimi a 60,28 dollari.

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