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Lecce, il giallo della psicologa trovata morta in casa: un amico indagato per omicidio

Lug 5, 2016

È giallo sulla morte della 32enne psicologa salentina Virginia Quaranta, il cui cadavere è stato trovato nella sua abitazione di Lecce il 18 giugno. Il nome di un amico della vittima è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio volontario, dopo che per due settimane era sembrato quasi certo che il decesso fosse avvenuto per cause naturali. La notizia è stata pubblicata sul Corriere salentino. L’iscrizione è un atto formalmente dovuto, effettuato dal sostituto procuratore Francesca Miglietta nell’ambito di alcuni accertamenti disposti sui telefoni della vittima e dell’indagato, che avrebbe avuto nei mesi scorsi contatti frequenti con la giovane donna, fino alle ore precedenti la morte.

A trovare il corpo furono alcuni colleghi, che la aspettavano a un convegno e non vedendola arrivare si preoccuparono al punto da raggiungere la casa di viale Rossini. L’autopsia, effettuata dal medico legale Alberto Tortorella, ha ricondotto il decesso a cause naturali, considerato anche che sul cadavere non sono stati riscontrati segni né ferite anche dopo un esame approfondito. Nella stanza da letto della psicologa, però, è stato trovato un disordine sospetto, con tanto di scatole di medicinali e ricette mediche gettate alla rinfusa sui mobili. Tutto il materiale – che raccontava alcune recenti vicissitudini mediche della donna – è stato sequestrato dai poliziotti della squadra mobile e attentamente valutato, insieme al contenuto dei suoi telefonini.

Dalle telefonate, sms, contatti Whatsapp è stata ricostruita una fitta rete di rapporti, nell’ambito della quale spicca il nome di un uomo che ora risulta indagato. Proprio tale iscrizione gli dà la possibilità di partecipare, con un proprio consulente, agli accertamenti tecnici irripetibili che saranno effettuati sui dispositivi elettronici della vittima. Il magistrato attende inoltre l’esito degli esami tossicologici effettuati nel corso dell’autopsia, per verificare se la Quaranta non avesse ingerito una dose eccessiva di medicinali o sostanze che potrebbero averla

condotta alla morte. Il caso, dunque, prende un’altra direzione dopo poco tempo, mentre potrebbe invece riaprirsi a distanza di un anno quello del dj e cantautore 33enne Ivan Navi, che il 21 giugno 2015 fu trovato impiccato ad Acquarica del Capo. Nell’anniversario della sua morte, i genitori hanno chiesto la riesumazione della salma, convinti che il figlio non si sia suicidato.

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