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Test Sennheiser PXC 550, cuffie ANC per chi viaggia spesso

Ott 3, 2016

Le Sennheiser PXC 550 sono un paio di cuffie circumaurali con sistema attivo di cancellazione del rumore. Con un costo di circa 400 euro si mettono a diretto confronto con vari altri modelli, tra cui le Sony MDR-1000X, le Bose QC35 o le Beats.

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Sono dotate di connettività bluetooth per un uso senza fili, ma nella confezione è presente anche un cavo mini-jack / jack per l’uso passivo, o in caso di emergenza se si dovesse scaricare la batteria. Il design e la dotazione è simile a quella dei prodotti concorrenti di questa fascia. Le PXC 550 sono vendute in un custodia semi rigida, un po’ meno protettiva rispetto ad altre soluzioni, e oltre al cavo audio c’è un cavo USB per la ricarica della batteria, un adattatore doppio-jack per l’aereo e anche un adattatore per jack da 5 mm.

I padiglioni sono ben imbottiti, con un supporto morbido senza essere eccessivo, mentre l’imbottitura dell’archetto è leggermente più dura. Le regolazione dell’archetto così come il movimento dei padiglioni è sufficiente per adattarsi a tutte le teste. Il peso limitato migliora l’indossabilità.

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Si può richiudere su se stessa per trasportarla facilmente, e l’azione di chiusura e apertura corrisponde anche all’accensione e spegnimento automatico. Questo automatismo è molto pratico, ma avremmo preferito anche la presenza di un tasto. Il motivo è subito spiegato: durante un uso quotidiano, in ufficio ma anche in viaggio, ogni volta che si toglie non è assolutamente pratico – né naturale – richiudere un padiglione, e di conseguenza si lascerà abbandonata e inutilizzata anche per ore, periodo durante il quale la batteria si scaricherà lentamente. Anche il trasporto attorno al collo implica questo comportamento non voluto.

Sennheiser parla di un’autonomia molto lunga, di circa 30 ore, un valore a cui ci siamo avvicinati, ma per la maggior parte del tempo la cuffia è rimasta inutilizzata ma accesa, per il motivo sopra citato.

Sul bordo del padiglione destro c’è un piccolo tasto che permette di abilitare l’accoppiamento bluetooth con una pressione lunga, mentre con una pressione breve si attiva un’equalizzazione interna; sono disponibili quattro equalizzazioni, più o meno efficaci. Quella più utile è probabilmente “speech”, dove vengono tagliati i bassi per un suono più chiaro e cristallino.

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Sempre nella stessa zona sono presenti una serie di piccoli LED bianchi che indicano lo stato di carica della batteria. Una voce automatizzata avvisa sullo stato di necessità di ricarica, e ci guida nella fase di pairing. La superficie esterna del padiglione destro è sensibile al tocco, e permette di controllare il volume, cambiare traccia musicale, e mettere pausa o in riproduzione la traccia. Molto comoda all’atto pratico, un po’ troppo spesso si attiva un comando accidentalmente. Basta sfiorarla per avviare o mettere in pausa la riproduzione. Troppo spesso ci è capitato di mettere in pausa con un tocco, e poi nell’atto di togliere la cuffia abbiamo riattivato la riproduzione; se poi siete abituati a tenere la cuffia al collo, i movimenti della testa e delle braccia possono accidentalmente avviare la riproduzione.

Il sistema di cancellazione del rumore funziona bene ed è regolabile su due livelli, oltre alla possibilità di disabilitarlo completamente. Facendo un confronto, lo valutiamo al livello delle Bose, leggermente inferiore alle Sony e superiore alle Beats. Lo stesso possiamo dire riguardo la qualità audio, più che soddisfacente in diversi condizioni, con una risposta abbastanza lineare. Ci sono cuffie migliori sotto il profilo audio, tra cui vari modelli di Sennheiser stessa, ma per questa tipologia di prodotti bisogna considerare sopratutto la capacità di sopprimere i rumori esterni. Questo non significa che la qualità audio sia insoddisfacente, ribadiamo che è di un livello tale da soddisfare la maggior parte delle orecchie.

Verdetto

Le PXC 550 di Sennheiser sono un valido paio di cuffie a cancellazione del rumore, in grado di offrire un buon livello d’isolamento acustico e una buona qualità audio.

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I due difetti principali che abbiamo individuato riguardano la gestione dell’accensione e il sistema touch posto sul padiglione destro.

Per accedere o spegnere la cuffia dovrete ruotare il padiglione di 90 gradi, sistema che funziona bene se siete abituati a estrarre la cuffia, usarla, e poi riporla nuovamente nella custodia richiudendola su se stessa. Se invece il modello d’uso che avete in mente prevede di mettere e togliere la cuffia svariate volte al giorno, sappiate che anche quando non la userete rimarrà accesa, limitando l’autonomia. Nel nostro caso, durante il periodo di prova, abbiamo ricaricato la batteria ogni due giorni circa, con un giornaliero molto intensivo.

Per quanto riguarda invece la superficie touch, essendo molto sensibile si inviano comandi con troppo semplicità, anche quando ad esempio si maneggia per indossarla. Dovrete stare attenti e prepararvi a inviare qualche comando in più del dovuto.

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Se potete convivere con questi due comportamenti, avrete per le mani un valido paio di cuffie a cancellazione attiva del rumore.

Sennheiser PXC 550
Sennheiser HD201

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