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Omicidio Biagi, Mattarella: ferita aperta ma terrorismo esce sconfitto

Mar 19, 2018

L’assassinio del giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 19 marzo del 2002, una ferita aperta, ma il terrorismo esce sconfitto. Il giorno del sedicesimo anniversario dell’omicidio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che sono trascorsi sedici anni dal crudele agguato in cui venne ucciso Marco Biagi e la ferita inferta dai terroristi assassini ancora aperta nella nostra comunit civile.

Il terrorismo stato sconfitto grazie all’unit del popolo italiano

In questa giornata – ha aggiunto il capo dello Stato – desidero rinnovare la mia vicinanza e la mia solidariet alla signora Marina Orlandi Biagi, ai familiari, agli amici, ai colleghi, a quanti hanno continuato in questi anni a sviluppare i temi della ricerca di Biagi, approfondendo e ampliando il confronto, cercando soluzioni positive alle domande poste dai mutamenti profondi del lavoro e dei mercati, tentando di tenere insieme le esigenze di competitivit del sistema con i principi costituzionali di equit e di giustizia sociale. Mattarella ha ricordato che il terrorismo stato sconfitto irrevocabilmente nella coscienza popolare, grazie all’unit del popolo italiano. Nel loro assalto all’ordinamento e alla convivenza civile, i terroristi hanno spezzato con disumanit tante vite e provocato immense sofferenze, ma non sono riusciti a disgregare la societ e a colpire la Costituzione, che resta il fondamento della Repubblica.

Coraggio Biagi testimonia solidit democrazia e libert in Italia

Il coraggio di uomini come Marco Biagi – ha concluso -, il quale non ha rinunciato ai propri convincimenti, n alla libert di collaborare con le istituzioni, nonostante mani omicide avessero gi barbaramente colpito altri docenti universitari, come Ezio Tarantelli, Roberto Ruffilli e Massimo D’Antona, testimonia la solidit dei sentimenti di democrazia e libert nel nostro Paese, contro ogni sopraffazione.

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