Il mese di giugno è tradizionalmente uno dei più ricchi per eventi e manifestazioni legati al mondo del vino, e spesso il vero problema è scegliere dove andare: da diversi anni ero invitato a partecipare a Mare e Vitovska, l’incontro dedicato al vitigno autoctono più celebre del Carso, ma una serie di sfortunate coincidenze, tra cui anche la sovrapposizione lo scorso anno con la finale di Champions League, mi avevano impedito di recarmi al Castello di Duino, sede dell’evento.
Quest’anno finalmente ci sono riuscito e devo dire che i 3 giorni passati in Carso sono stati decisamente entusiasmanti, grazie allo splendido connubio di sole, mare, cibo e Vitovska.
Prima di andare nel dettaglio sui contenuti della manifestazione, è bene presentare la Vìtovska. E’ un vitigno a bacca bianca da molti ormai considerato emblema del Carso vitivinicolo. Sembra ormai acclarato che si tratti di un incrocio spontaneo tra Glera e Malvasia bianca lunga. Coltivata da sempre in provincia di Trieste e nella vicina Slovenia, è però incerta l’origine del nome: probabilmente di origine slovena, le ipotesi che vanno per la maggiore sono due: alcuni sostengono derivi da “vitez”, cavaliere, quindi da interpretarsi come “il vino del cavaliere”, altri da “vitica”, il viticcio dell’uva. In passato era usata prevalentemente in uvaggio con altri vitigni, quali la Malvasia Istriana: negli ultimi anni molti produttori stanno ottenendo interessantissimi risultati vinificandola in purezza. Si ottiene un vino secco e fresco, anche se c’è chi da alcuni anni sta sperimentando delle versioni passito, giallo paglierino con sfumature verdoline, dai sentori fruttati di pera Williams, di salvia, sapido, minerale, di buon corpo e con un finale piacevolmente amarognolo.
Torniamo alla manifestazione, giunta alla decima edizione: si è aperta il pomeriggio del 17 giugno con un convegno dal tema “Carso e marchi di qualità. A chi servono le DOC ?”, in cui sono emerse in particolare le preoccupazioni da parte dell’Associazione dei Viticoltori del Carso, organizzatori di Mare e Vitovska, sui rischi di omologazione derivanti da denominazioni troppo grandi, che includano anche territori non tradizionalmente vocati, e sulla poca attenzione data dalla Regione al Carso. Vivace il dibattito con l’Assessore Shaurli.
Dopo il convegno si è entrati nel vivo dell’evento: per 2 serate, camminando per un bellissimo percorso nei giardini del Castello di Duino, si sono potuti degustare i vini di 35 produttori di Vitovska, provenienti dalle province di Trieste, Gorizia ma anche dalla Slovenia. I vini erano accompagnati da deliziosi finger food preparati da 25 ristoratori del territorio. Non sono mancate le degustazioni guidate e dei corner dedicati ai prodotti tipici del Carso. Presenti anche 6 produttori dell’Associazione della Ribolla del Collio Goriziano.
La manifestazione ha avuto un grandissimo successo di pubblico, anche per il valore culturale intriseco, quale punto d’incontro tra il Mediterraneo e la Mitteleuropa, tra le 3 culture che caratterizzano queste terre: italiana, slava e tedesca.
Voglio segnalare alcuni dei vini assaggiati, usufruendo anche di alcuni suggerimenti di Liliana Savioli, sommelier di Duino e profonda conoscitrice del territorio.
Vìtovska 2015 di Bajta Fattoria Carsica
Vitovska in purezza, delicata ed elegante, sentori di erba falciata e floreali, in bocca meravigliosa, fresca e balsamica, di grande morbidezza
Vitovska 2015 di Gabì Wines
Profumi floreali e fruttati, intensi e decisi, che spaziano dalla pera alla pesca bianca, dalla ginestra alla camomilla. Al gusto è fresca, piacevole, di buona persistenza
Vitovska 2014 di Zidarich
E’ forse l’azienda di riferimento del territorio: presenta un vino di colore quasi dorato, fresco e balsamico, dalle intense note fruttate
Vitovska 2015 di Rado Kocjancic
Si gioca moltissimo sui frutti bianchi e la pesca. Alla beva colpisce per la vivace acidità, quasi sferzante.
Vitovska 2014 e Vitovska 2015 di Grgic Igor
Due diverse interpretazioni del vitigno, legate alle diverse annate. Nel 2014 i 2/3 affinano in legno, per cui si ottiene un vino più grasso, con note non solo fruttate ma anche di spezie dolci.
La versione 2015, tutta in acciaio, si caratterizza per freschezza e sapidità
Vitovska 2013 di Skerlj
Possiamo definirla ambra liquida? Profumi di albicocca, miele, fico e mandorla. Di grande piacevolezza alla beva
Vitovska 2013 di Skerk
Bellissimo colore ambrato, note di miele e di grande frutto, ha una striatura balsamica. Piace per la freschezza e la sapidità al gusto