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Bari, avances all’Università: altre due studentesse accusano professore di Giurisprudenza

Feb 24, 2018

Spuntano altre due studentesse di Giurisprudenza vittime delle presunte avances di Fabrizio Volpe, professore associato di Diritto privato dell’Ateneo barese. La bufera che l’ha investito inizia nell’estate 2015, quando una studentessa poco più che ventenne denuncia ai carabinieri di aver subito “attenzioni particolari” da parte del professore.

Il caso finisce sulla scrivania del pm Antonino Lupo, che apre un fascicolo per concussione e per tre volte chiede l’archiviazione del fascicolo: “Gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio”. Niente da fare per il gip Roberto Oliveri del Castillo, che dispone nuove indagini: così arrivano nuove testimonianze e altre accusatrici, come riferisce La Gazzetta del Mezzogiorno.

Ed ecco che la madre di una delle altre studentesse avrebbe detto agli inquirenti delle “ripercussioni psicologiche” e dei “rallentamenti nel percorso universitario” subite della figlia, colpevole, anche lei, di aver respinto le lusinghe del professore. Mentre la studentessa che per prima ha puntato l’indice verso Volpe, già nel gennaio 2017, aveva rimarcato: “Continuò a scrivermi e a chiamarmi sino al punto di raggiungerlo nel suo studio privato per parlare di denaro e degli esami in cui doveva aiutarmi”.

Di più. Nel fascicolo della procura sarebbe finito anche il nome dell’ex direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Massimo Di Rienzo. L’ipotesi di reato è omessa denuncia. Perché pur essendo informato delle (presunte) avances di Volpe, da pubblico ufficiale – secondo la tesi accusatoria – non avrebbe informato la magistratura. Anche per lui, tuttavia la stessa procura avrebbe chiesto l’archiviazione per tre volte.

Tutti fatti che dovranno passare al vaglio del nuovo titolare dell’inchiesta, il pm Marco D’Agostino. Sarà lui a decidere

se chiedere il rinvio a giudizio o un’altra archiviazione del caso, perché nel frattempo il collega Lupo è stato assegnato alla procura generale di piazza Enrico De Nicola. Dal canto loro, i difensori di Volpe, gli avvocati Aldo Regina ed Elio Addante, “confidano che l’ulteriore corso del procedimento non potrà che accertare l’insussistenza dell’addebito, come già riconosciuto nelle pregresse richieste di archiviazione”.

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