Non solo auto elettriche, viaggi spaziali, treni pneumatici. Elon Musk non si ferma ai progetti più ambiziosi, ma ne ha anche di… molto stravaganti. Come quello di vendere lanciafiamme.
Tutto è partito, come sempre, da un tweet di Musk in cui il patron di Tesla per scherzo ha dichiarato: «Quando l’apocalisse degli zombie avverrà, sarai felice di aver comprato un lanciafiamme». Poi sarebbe passato ai fatti, mettendo davvero in vendita il suo lanciafiamme sul sito di “The Boring Company”, una delle sua aziende che si occupa della realizzazione di tunnel sotterranei per snellire il traffico.
Il lanciafiamme, più un giocattolo in verità che un’arma, si può preordinare (come le Tesla) online ad un prezzo di 500 euro ed è già andato a ruba. Complice l’enorme popolarità di Musk, ne sono già stati ordinati 10.000 sui 20.000 pezzi promessi, per un ricavo potenziale che alcuni stimano in 5 milioni di dollari. Non male per quello che doveva essere uno scherzo e che invece si è tramutato in una campagna virale efficacissima.
Il lanciafiamme commercializzato da Elon Musk
Immancabili però le reazioni da parte del mondo della politica americana. Il deputato democratico Miguel Santiago ha detto di volere introdurre nuove regole per impedire che The Boring Company venda online i suoi lanciafiamme.
Musk però nei suoi tweet successivi ha rassicurato tutti, prima mostrandosi mentre gioca nel suo ufficio con l’insolito attrezzo, poi dichiarando: «L’ATF (l’ufficio USA di regolamentazione di alcol, tabacco, armi ed esplosivi, ndr) dice che qualunque lanciafiamme con una fiamma più corta di 3 metri è legale. Il nostro design punta al massimo divertimento con il minimo rischio. Sarei più spaventato da un coltello da bistecca».
L’idea di vendere lanciafiamme online era stata lanciata da Musk qualche tempo fa, quando aveva avviato la vendita online di cappellini da baseball con il logo dell’azienda: «Se vendo 50.000 cappellini partiamo con le vendite del lanciafiamme di The Boring Company». Risultato: tutti venduti nel giro di pochi giorni. Il tycoon americano è stato di parola.