Andrea Ramazzotti
lunedì 26 settembre 2016 02:52
MILANO – A molti della sua partita rimarrà in mente il colpo di testa finale nel recupero e quel pallone che al quinto minuto di extratime terminava la sua corsa sul fondo, lontano un metro alla porta di Da Costa. Per l’Inter era il match point, per Andrea Ranocchia un’occasione d’oro per riconquistare i tifosi dell’Inter, da sempre critici nei suoi confronti. Catalogare per l’errore di mira finale la prova del difensore umbro come non positiva sarebbe però ingeneroso e sbagliato perché, dopo i 10’ iniziali con qualche sbavatura di troppo, Ranocchia è cresciuto in maniera esponenziale e nella ripresa, quando l’Inter sbilanciata concedeva più spazi al Bologna, è stato autore di alcune chiusure da applausi che non hanno permesso ai rossoblù di raddoppiare.
MESSAGGIO A VENTURA – Ancora San Siro non lo ama e, complice il rendimento non esaltante di due stagioni fa, in tanti non si fanno scrupoli a fischiarlo, dimenticando però che il Ranocchia attuale è un giocatore diverso rispetto al passato: più sicuro e più convinto grazie a un’importante lavoro che ha iniziato a fare su se stesso da qualche mese. Anche lui sa bene di non essere titolare perché scalzare la coppia Murillo-Miranda sarà complicato, ma ieri, in campo complice l’infortunio alla schiena del colombiano, ha fatto il suo dovere. E si è meritato pure i complimenti di De Boer che ha sottolineato il modo impeccabile in cui lavora durante la settimana, come si applica, come suda in silenzio. E’ questo l’aspetto che conforta di più il tecnico olandese e che, in prospettiva, può risultare importante anche per Ventura. Il ct conosce il difensore nerazzurro avendolo allenato a Bari. Per portarlo con sé in Nazionale una prestazione positiva contro il Bologna non basterà, ma se anche a Praga e in futuro, quando sarà chiamato in causa, confermerà certi progressi, per Ranocchia potrebbero riaprirsi le porta dell’Italia. E’ quello che vuole e spera per dimenticare le ultime due stagioni complicate. Intanto giovedì lo Sparta toccherà ancora a lui dimostrare di essere pronto. I fischi del Meazza adesso sono più lontani e se quel colpo di testa fosse finito in porta…