• 28 Settembre 2024 6:19

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Banche, Nicastro: per le 4 del centro Italia il dissesto era conclamato

Dic 5, 2017

Nessuna delle quattro banche finite in risoluzione nel novembre del 2015 poteva continuare ad andare avanti da sola. Roberto Nicastro, ex presidente delle quattro banche ponte nate dalla risoluzione di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CassaChieti, rispondendo in audizione davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta alla domanda del presidente Pier Ferdinando Casini, risponde che in tutti e quattro i casi il dissesto era conclamato. La quantit di crediti deteriorati in percentuale degli attivi era ampiamente superiore a qualsiasi media del sistema.

Un altro elemento di debolezza era che tutte e quattro facevano credito fuori dal loro territorio mentre una banca locale bene che faccia credito sul territorio. Sul portafoglio crediti deteriorati trasferiti alla Rev il 30% era relativo a prenditori fuori dalle province chiave. Nicastro, in audizione secretata ha poi espresso un giudizio sull’azione della Dg Competition, e alla riapertura dei microfoni il commissario Giovanni Paglia (Si) ha subito chiesto l’audizione della Commissaria Ue Vestager. Ma la secretazione dei lavori stata chiesta pi volte dal presidente Casini, tanto che l’audizione di Nicastro procede “a singhiozzo”.

Banca Marche problema principale

Banca Marche rappresentava il problema principale per le sue dimensioni e per le sofferenze cedute e rimaste. Cassa Ferrara il principale relativo: per essere la pi piccola era quella che stava peggio. Nicastro descrive cos davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche la situazione nei quattro istituti al momento della risoluzione. La risoluzione ha azzerato poco meno di 100 milioni di capitale e 800 milioni di subordinate di cui 400 istituzionali e 400 retail.

Liquidazione sarebbe stata devastante

Secondo Nicastro la liquidazione delle quattro banche ponte, prevista dalla risoluzione in un primo momento se non si fossero riuscite a vendere entro la fine di aprile del 2016, avrebbe avuto effetti devastanti. La mancata cessione nei tempi previsti avrebbe generato un obbligo di liquidazione da scongiurare in tutti i modi possibili – ha detto davanti alla commissione presieduta da Casini – l’impatto sarebbe stato materiale sui portatori interesse della banca e avrebbe avuto un effetto di contagio. Nel dettaglio: 6 miliardi di ulteriori perdite per senior bondholder e depositanti, messa a rientro dei finanziamenti a vista alle pmi. Se il credito a vista – aggiunge Nicastro – il rientro immediato devastante per le pmi. Poi si sarebbero dovute escutere 12 miliardi di garanzie sui depositi a carico resto del sistema bancario. Nicastro ha letto un documento redatto per i membri della Commissione con dei passaggi nei quali richiede la secretazione.

Costo ristori istituti inferiore a 400 milioni

Il costo per i ristori da parte dei piccoli risparmiatori retail delle 4 banche in risoluzione, inizialmente quantificato in 400 milioni di euro, alla fine sar auspicabilmente molto inferiore, ha detto Nicastro durante l’audizione. Il fondo interbancario – ha spiegato – ha corrisposto finora una cifra intorno ai 170 milioni e il percorso non ancora completato. Al fondo gestito dall’Anac che si occupa delle richieste che passano attravero l’arbitrato sono arrivate richieste per 80 milioni.

Offerte 2016 per le 4 banche erano negative

Le offerte per le 4 banche – nate dalle ceneri di Banca Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche arrivate nel 2016 da due fondi di private equity – erano di 2-300 milioni di valore ma in realt, spiega Nicastro, erano negative perch chiedevano garanzie di vari miliardi a carico dell’autorit di risoluzione. L’ex presidente degli istituti ha spiegato che come le acquisizioni effettuate poi da Ubi e Bper a 1 euro in realt hanno una dote di capitale e una serie di garanzie. Non semplice con un tratto di penna identificare una good Bank in una banca che era in dissesto ha aggiunto.

A luglio -ha raccontato Nicastro – il mercato si normalizz e si avvi una nuova procedura con operatori bancari domestici per cercare offerte migliori. Si aprirono negoziazioni bilaterali e una cessione degli Npl in modo da ricevere a gennaio offerte impegnative da Ubi per 3 e Bper per CariFerrara. A quel punto d’accordo con la dg competition della Ue fu fatta una sollecitazione per vedere se c’erano altri interessati ma l’offerta and deserta e si and alla firma; quindi il closing maggio-giugno 2017.

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close