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Prysmian compra General Cable: l’azienda Usa valutata 3 miliardi

Dic 4, 2017

MILANO – Accordo da 3 miliardi di dollari per la Prysmian, la ex Pirelli cavi gruppo italiano leader mondiale nel suo comparto: ha raggiunto una intesa per rilevare il 100% di General Cable, al prezzo di 30 dollari per azione. Si conferma dunque l’indiscrezione anticipata nei mesi scorsi e si pone fine a un lungo corteggiamento: un primo approccio c’era stato già anni fa, poi la società Usa aveva portato avanti una profonda ristrutturazione interna, decisa a procedere contando sulle sue sole forze. Prysmian invece, digerita l’acquisizione di Draka, era a caccia di nuove prede e gli Usa, soprattutto nell’era di Trump, sono un importante mercato di sbocco per una azienda europea che fa fatica a competere se l’euro si afforza.

L’operazione attribuisce alla concorrente americana una valutazione, inclusiva della posizione finanziaria netta e di altre passività, pari a circa 3 miliardi di dollari. Il perfezionamento dell’acquisizione, approvata all’unanimità dai cda di entrambe le società, è previsto entro il terzo trimestre del 2018.

La valutazione di General Cable, si legge in una nota di Prysmian, attribuisce alle azioni un premio pari a circa l’81% rispetto al prezzo raggiunto dal titolo il 14 luglio 2017, ultimo giorno di negoziazione prima dell’annuncio da parte della Società dell’avvio di un processo di analisi di alternative strategiche. La chiusura dell’operazione richiederà l’approvazione degli azionisti di General Cable che rappresentino almeno la maggioranza del capitale avente diritto di voto, quella delle autorità competenti e altre condizioni sospensive tipiche per questo genere di transazioni.

“L’acquisizione di General Cable rappresenta una pietra miliare per il Gruppo Prysmian ed un’opportunità strategica e unica per la creazione di valore per i nostri azionisti ed i nostri clienti”, ha dichiarato Valerio Battista, ceo del Gruppo Prysmian. “Grazie al consolidamento di queste due primarie aziende nel settore dei cavi saremo in grado di accrescere la nostra posizione nel mercato, aumentando la nostra presenza in Nord America e il footprint in Europa e Sud America”.

John E. Welsh, III, Presidente non esecutivo del Consiglio di Amministrazione di General Cable, ha dichiarato: “L’annuncio di oggi rappresenta il culmine di un’analisi approfondita e solida delle alternative strategiche prese in considerazione dal Consiglio di Amministrazione di General Cable. Siamo fiduciosi che questa operazione massimizzi il valore per i nostri azionisti”.

“Questa unione rappresenta una scelta strategica ideale e garantisce che siamo ben posizionati per affrontare le future opportunità e sfide nel dinamico e in continua evoluzione settore dei cavi. Insieme, saremo in grado di offrire un solido portafoglio di prodotti e servizi e l’innovazione con nuovi prodotti in tutto il mondo dell’industria dei cavi. È importante sottolineare che Prysmian e General Cable hanno una visione condivisa e culture altamente compatibili fondate su valori simili”, ha dichiarato Michael T. McDonnell.

Alla luce dell’intesa per l’acquisizione, Prysmian ha iniziato ad analizzare l’opportunità di realizzare nei prossimi 12 mesi un aumento di capitale o altre operazioni similari per un ammontare massimo complessivo di 500 milioni di euro. Per avere idea delle nuove dimensioni, il gruppo che nascerà dalla fusione di General Cable in Prysmian sarebbe stato in grado di generare, sulla base dei risultati pro-forma aggregati relativi ai dodici mesi chiusi al 30 settembre 2017, un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e un EBITDA adjusted (rettificato) di circa 930 milioni di euro. Il gruppo post-fusione sarà presente in più di 50 paesi con circa 31.000 dipendenti e Prysmian stima di generare circa 150 milioni di euro di sinergie di costo, a regime e al lordo degli effetti fiscali, entro cinque anni dal perfezionamento dell’operazione. Sinergie che verranno principalmente generate grazie ad un miglioramento della strategia di approvvigionamento, ad un efficientamento dei costi generali e dall’ottimizzazione della struttura produttiva. I costi straordinari di integrazione sono stimati in circa 220 milioni. Si prevede che, per gli azionisti di Prysmian, la transazione possa essere accrescitiva, in termini di utili per azione, per il 10-12% già entro il primo anno successivo al suo perfezionamento (escludendo sinergie e relativi costi di implementazione).

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