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Maker Faire, torna il luna park del futuro: 700 progetti anti crisi dal mondo – La Repubblica

Set 20, 2016

NUOVO trasloco per la Maker Faire Rome, l’edizione europea della grande festa dell’innovazione statunitense che lo scorso anno ha sfiorato il sorpasso sull’evento californiano. Dopo Palazzo delle Esposizioni, Auditorium e città universitaria della Sapienza, la scintillante fabbrica delle invenzioni si sposta alla Fiera di Roma: occuperà sei padiglioni per un totale di 100mila metri quadrati, 55mila dei quali al coperto. Il triplo rispetto all’anno scorso. ”Non solo l’evento col meglio dell’innovazione italiana ma anche quello più internazionale – ha spiegato Riccardo Luna, uno dei curatori, nel corso della presentazione di questa mattina – il più divertente per i bambini, con 8mila metri quadrati dedicati ai ragazzi fra i quattro e i 15 anni. Una fiera in cui non solo si guarda ma si fa e si impara”. A venti giorni dall’inizio sono già 16mila biglietti prenotati per il venerdì, la giornata tradizionalmente riservata alle scuole.

Chi sono i maker? Lo steccato è ormai caduto: siamo tutti noi quando, alle prese con le sfide della vita quotidiana, diamo fondo alla creatività attraverso gli strumenti della tecnologia. Molti dei quali sempre più accessibili in termini di costi e reperibilità. Fra le tante anticipazioni si vedranno alla fiera capitolina gli ”wakeskate” magnetici, i primi al mondo, il laboratorio d’analisi portatile We-Lab e l’orto domestico a misura del bambino, Ortuino. Altra novità il Rome Prize da 100mila euro lordi per il miglior progetto in mostra. Una sorta di gara con una giuria internazionale presieduta da Neil Gershenfeld, docente dal Massachusetts Institute of Technology e fondatore del Centre For Bit & Atoms.

Il menu è come al solito ricchissimo. Settecento i progetti esposti, selezionati tra gli oltre 1.500 scremati tramite diversi bandi. Centinaia di incontri fra conferenze, seminari e workshop formativi sui temi del nostro vivere contemporaneo: la domotica, i droni, la robotica, la stampa 3D, l’industria che cambia, l’Internet delle Cose. Ma anche il credito, i trasporti, l’ambiente, la cucina e la musica. Promossa dalla Camera di Commercio di Roma, organizzata dalla sua emanazione Innova Camera e sostenuta (anche finanziariamente) dalla Regione Lazio e da numerosi sponsor, la Maker Faire proporrà anche una serie di demo-workshop, cioè corsi dimostrativi sull’applicazione della fabbricazione digitale per le attività artigianali. Questo il cuore e forse il grande valore aggiunto della Maker Faire, che appare direttamente collegato al piano Industria 4.0 che il presidente del Consiglio Matteo Renzi presenterà domani a Milano: una nuova idea di produzione, al passo coi tempi, per uscire dalla crisi.

A tirare le fila insieme a Luna, Digital champion italiano, anche Massimo Banzi, cofondatore di Arduino, microprocessore e piattaforma per la programmazione low-cost. ”Sono sempre più impressionato dalla capacità di espansione dell’evento – ha detto in collegamento – il movimento dei maker ha raggiunto un momento di riflessione e di maturità”. Insieme a loro Alessandro Ranellucci e un team di coordinatori di area. I progetti arrivano da oltre 65 Paesi: dalla Germania alla Spagna passando per Regno Unito, Turchia, Singapore, Emirati Arabi, Stati Uniti e Cina. Largo spazio è dedicato anche alle università, ai centri di ricerca e alle scuole in un’area dedicata in cui, insieme al Cnr, avranno il loro spazio anche gli atenei pubblici romani e i più importanti italiani. Ma anche quello di Pechino, tanto per dare il senso del perimetro internazionale. Gli istituti, invece, sono 56: 40 scuole superiori e istituti tecnici italiani e 15 esteri.

La dimensione della fiera offrirà spazi e possibilità prima impensabili nelle dimensioni. Quegli spazi saranno popolari dai Big Bang Projects. Fra questi la parete interattiva di 10 metri che reagisce al tocco; una pista di 200 mq per i go-kart integrati con la realtà virtuale, rivolta a un pubblico di giovanissimi; una caccia al tesoro per risolvere un delitto con la tecnologia dell’Internet delle cose.

”Dobbiamo essere tutti contenti – ha spiegato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che ha ricevuto proprio oggi il Premio nazionale innovazione – la Maker Faire sottolinea come pochissimi altri eventi che l’innovazione intesa come creatività, concretezza e produzione è un fenomeno di massa. A questa massa la fiera dà identità. Perché porta con sé l’alfabetizzazione per i non addetti ai lavori, costringendo le persone di buona volontà a guardare a queste possibilità per uscire dai problemi”.

Ogni padiglione è dedicato a un tema specifico: Move, per i droni di ogni tipo e il trasporti. Life, per la vita in ogni forma. Interaction, per l’elettronica, la domotica, i giochi, la scienza. Fabrication sul futuro della manifattura, Young makers dedicato alle scuole e ai maker under 20 e, come detto, Universities. Si apre al pubblico alle 14 di venerdì 14 ottobre, dopo la giornata per gli studenti e la conferenza inaugurale. Il biglietto – aperto, valido per uno qualsiasi dei tre giorni – costa 10 euro e l’abbonamento 25. Ma ci sono diversi modi per acquistarlo alla metà e molte offerte per le famiglie, gli studenti, i gruppi. I piccoli soto i quattro anni e i visitatori disabili entrano gratis.

Tornando ai contenuti, per i droni quest’anno ci saranno due voliere, una da 800 metri quadrati al chiuso. Nell’area food sarà allestita invece l’OffiCucina, uno spazio ibrido fra cucina e officina in cui saranno organizzati showcase a ciclo continuo con il coinvolgimento di 15 talenti internazionali e un ecosistema di nuovi oggetti e alimenti, dalle alghe ai sensori fino ai nuovi utensili. E per i più golosi ci sarà un posto al Food Tech Jungle, il ristorante del futuro. Buon appetito, c’è da rischiare l’abbuffata di invenzioni.

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