LECCE – Riprendono i lavori al cantiere per la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno e la località marina i San Foca viene militarizzata e isolata. Solo i residenti nella frazione sul mare possono superare i posti di blocco istituiti nella notte su tutte le vie d’accesso e nessuno può avvicinarsi al cantiere mentre un gruppo di una ventina di attivisti, dalla notte è bloccato dalle forze dell’ordine nel presidio.
L’imponente dispositivo di sicurezza – che, di fatto, sta paralizzando la circolazione attorno a Melendugno e creando disagi ai cittadini che devono recarsi al lavoro – è stato attuato su decisione della Prefettura e della Questura, nel tentativo di evitare le contestazioni che hanno caratterizzato i lavori in primavera e nei giorni scorsi, quando sono state effettuate le potature degli ulivi.
Tra marzo e maggio, furono centinaia gli attivisti e i cittadini che cercarono fisicamente di bloccare il passaggio dei mezzi Tap e in più di un’occasione si arrivò allo scontro con le forze dell’ordine. Per evitare che il gruppo dei manifestanti potesse diventare consistente come all’epoca, questa volta si è deciso di effettuare una massiccia operazione militare, isolando gli attivisti nel presidio e impedendo ad altre persone – che pure si sono radunate numerose nella notte sulle vie d’accesso a San Foca – di avvicinarsi al cantiere.
I mezzi delle ditte ingaggiate dalla multinazionale, in tal modo, sono riusciti a raggiungere agevolmente
la zona di lavoro a San Basilio, scortati da una colonna di blindati di polizia e carabinieri. Le operazioni in atto riguardano il ripristino del cantiere dal quale in primavera furono espiantati 211 ulivi, danneggiato soprattutto nella recinzione, al fine di isolare l’area in cui a breve dovranno cominciare i lavori veri e propri. Intanto viene notificata al sindaco Marco Potì l’ordinanza di avvicinamento dei non residenti a San Foca, che si protrae fino al 30 novembre.