GELA (CALTANISSETTA) – A Gela si prega per un po’ di pioggia, ma quando arriva la si butta a mare. Le abbondanti precipitazioni degli ultimi due giorni hanno fatto scattare l’allarme negli invasi della città nissena. Nelle dighe Comunelli e Disueri sono state avviate le manovre di svuotamento per scaricare a mare l’acqua in eccesso.
Un paradosso in una città in cui la siccità ha creato non poche difficoltà. “Il problema è che la Regione non effettua da anni interventi di manutenzione straordinaria negli invasi”, dice il vicesindaco Simone Siciliano. La Comunelli è quasi totalmente piena di fango: su 10 milioni metri cubi di capacità, può essere utilizzata per circa due milioni, oltre questa soglia va svuotata per evitare che l’acqua tracimi. Cosa che è successa con la pioggia di questi giorni. Stessa situazione nella diga Disueri che ha una capacità di 28 milioni metri cubi, è utilizzabile per meno della metà della sua capienza.
I tecnici del settore “lavori pubblici” del comune, addetti alla Protezione
Civile, e la polizia municipale stanno circoscrivendo le aree interessate a possibili “onde di piena” o esondazioni dei canali di scarico, per interdirle al traffico veicolare.Il tratto che desta maggiore apprensione è stato individuato in contrada “Grotticelle”, all’altezza dello sbarramento “Prisa”. “La situazione – dicono alla protezione civile – è in continuo monitoraggio per tutelare l’incolumità pubblica”