Ci sono due volti dell’Italia e le emergenze ce lo insegnano. Il sisma che ad agosto ha colpito le regioni centrali della Penisola ci ha consegnato i borghi sgretolati di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto (con un alto numero di vittime), e ha al contempo fatto emergere un modello Norcia. La cittadina umbra, distante poco pi di cinquanta chilometri dai centri maggiormente colpiti, ha subito danni, ma non ha contato vittime. Merito di un’amministrazione locale che ha investito nella pianificazione antisismica dopo il terremoto del 1979.
Quella italiana una popolazione che viene mossa dalla paura, ha affermato l’onorevole Ermete Realacci, intervenuto ieri al Master di giornalismo politico-economico della Business School del Sole 24 Ore di Roma per fare il punto su prevenzione, programma Casa Italia e sisma-bonus. Sono le misure allo studio del Governo e saranno inserite nella prossima legge di Bilancio, non solo per ricostruire i centri terremotati, ma anche per estendere gli interventi di messa in sicurezza e renderli sistemici.
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Misure per aiutare l’Italia a uscire dalla crisi
Oltre a un dovere morale, la politica di sicurezza e prevenzione pu essere un’occasione di crescita per il nostro Paese e pu aiutare l’Italia a uscire dalla crisi – ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente della Camera. Secondo Realacci, infatti, un intervento sistematico e diffuso nelle zone ad alto rischio sismico, oltre a riqualificare il territorio, avrebbe l’effetto di far emergere il lavoro in nero, coniugare la storia dei nostri borghi con le nuove tecnologie e impiegare le migliori professionalit del Paese. Attualmente, chi proprietario di una casa situata in zone ad alto rischio sismico ha la possibilit di detrarre dalle tasse gli interventi strutturali che migliorano la stabilit degli edifici. I bonus per i lavori di ristrutturazione (del 50%) e per il risparmio energetico (del 65%), da quando sono entrati in vigore, hanno fatto crescere sensibilmente gli investimenti nella riqualificazione.
Dodici miliardi per Casa Italia
Per il programma Casa Italia saranno messi a disposizione circa 12 miliardi di risorse, con l’obiettivo di intervenire su quattro punti: dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, beni culturali e periferie. Ovviamente -ha commentato l’onorevole – non pu trattarsi di agevolazioni con scadenza annuale. Occorre ideare un piano pluriennale ed estenderlo alle seconde case. Resta da risolvere il problema dell’estendibilit delle misure ai soggetti meno abbienti o incapienti e lo stesso Realacci suggerisce sgravi fiscali per le imprese, piuttosto che per i singoli che non disporrebbero dei mezzi economici necessari.
La riqualificazione pu essere conveniente
L’eventuale obbligatoriet delle misure, secondo Realacci, non sarebbe, poi, un’ipotesi attuabile per motivi tanto ideologici, quanto di mancanza di risorse da parte dello Stato. Non possiamo fare alla tedesca, con un editto calato dal cielo. Dobbiamo far capire che riqualificare pu essere conveniente -ha continuato l’onorevole. Quindi necessario alimentare una cultura della prevenzione ed quello che stiamo facendo con la progressiva introduzione dell’obbligo di redigere il fascicolo del fabbricato, che andrebbe anch’esso inserito tra gli sgravi fiscali. Se il motore della riqualificazione, finora, stato quello della paura sta alla politica – ha concluso Realacci – superare il limite dell’emozione del momento.
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