FOGGIA – Due persone, l’82enne Francesco Nardino e il genero 53enne Vincenzo Maggio, ex consigliere comunale, sono stati condannati rispettivamente a cinque e sette anni di reclusione per usura ed estorsione per fatti avvenuti a San Severo tra il 2009 e il 2010 ai danni di un imprenditore e del figlio.
La terza sezione penale del tribunale di Foggia – preieduta da Antonio Civita – ha condannato i due anche all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per Nardino e all’interdizione dai pubblici uffici in perpetuo per Maggio. I due sono stati condannati, oltre al risarcimento del danno, anche a una provvisionale immediatamente esecutiva di circa 50mila euro a favore delle persone offese che si sono costituite parte civile.
La vicenda parte da un prestito di 50mila euro a fronte del quale l’imprenditore e il figlio avrebbero versato, all’atto del prestito, 5mila euro a Maggio a titolo di intermediazione e 5mila euro a Nardino a titolo di interessi: i due si sarebbero poi fatti promettere anche la corresponsione di 5mila euro mensili a
titolo di interessi sulla somma prestata. Le vittime, non potendo mantenere fede agli impegni presi, sono state anche minacciate di morte e costrette a vendere l’unico appartamento di loro proprietà a un prezzo imposto dallo stesso usuraio pari alla metà dell’effettivo valore dell’immobile.La Fondazione antiusura Buon Samaritano, rappresentata dall’avvocato Andrea D’Amelio, si è costituita parte civile nel procedimento penale.