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“Capiscono solo le legnate”, le frasi agli atti dell’inchiesta sui 37 carabinieri indagati in Lunigiana

Ott 7, 2017

“Basterebbe prenderli e invece di portarli in caserma farli sparire, come fanno i cinesi, un solo colpo alla nuca, nella fossa, calce, tappi tutto ed è l’unico modo per levarli di mezzo”. Così, riferendosi ad alcuni cittadini extracomunitari, in una delle intercettazioni che la Procura di Massa Carrara ha eseguito nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi nelle caserme dei carabinieri della Lunigiana. Intercettazioni ambientali e nelle auto di servizio, che hanno fotografato un modus operandi di alcuni militari in forza ad Aulla e Licciana Nardi. Sono 37 i militari indagati a vario titolo per lesioni, abuso d’ufficio, falso e anche per un episodio di abuso sessuale.

“Capiscono solo le legnate”, dicevano tra di loro e non mancavano di minacciare chi fermavano per i controlli: “Ti stacco la testa se ti rivedo”, “Ti butto nel fiume”, fino ad obbligare un cittadino marocchino, parcheggiatore abusivo in un supermarket, a lasciare Aulla per Sarzana, perché spesso picchiato a calci e pugni. Tanti anche i dispetti: le gomme della bicicletta tagliate ad un ambulante per impedirgli di tornare a casa, o anche le ruote di un’auto bucate perché il veicolo era senza assicurazione. Atti compiuti come se fossero legittimati dalla divisa, secondo la Procura, con l’unica finalità “di discriminazione e odio razziale”.

Un marocchino di 50 anni voleva sporgere denuncia in caserma ad Aulla, nel 2016, contro i due carabinieri che la sera prima gli erano piombati in casa, e gli avevano perquisito l’abitazione,

secondo lui senza motivo, minacciandolo e terrorizzandolo: voleva parlare con il comandante della compagnia e sporgere denuncia. Ma fu mandato via in malo modo prima che potesse chiedere dei superiori. E’ quanto si legge nell’atto di chiusura delle indagini dalla Procura di Massa Carrara che ha indagato 37 carabinieri in forze nelle caserme di Aulla e Licciana Nardi (Massa Carrara) per reati che vanno dalle lesioni, all’abuso d’ufficio, fino alle violenze sessuali.

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