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Mercedes E 220d SW, la familiare che riduce le distanze

Set 12, 2016

Mettersi in macchina, oggi, è sempre più uno stress. Il traffico, sempre troppo congestionato. Lo smartphone che suona ogni tre secondi per ogni genere di notifica. I controlli di velocità, messi magari a mo’ di “tranello”… Insomma, il rischio è che ogni trasferimento si trasformi in una sfida contro tutto e tutti. E poi ci sono auto come la Classe E SW. “Isole felici” nelle quali tutti i disturbi appena elencati sembrano quasi non poter entrare. Auto ormai di nicchia, ma che hanno ancora molto da dire. Vediamo cosa.

Com’è

Il design sembra un ingrandimento di quello della Classe C SW; per alcuni le due auto sono fin troppo uguali, di sicuro la nuova E SW è più moderna e dinamica del modello che sostituisce. Il merito sta soprattutto nel modo con cui è stato disegnato il terzo finestrino: l’ultimo montante appare più inclinato di quanto sia in realtà (è più largo nella parte superiore che in quella inferiore) e, per lo stesso motivo, anche il lunotto. Risultato: la coda della Classe E SW, pur essendo piuttosto verticale – a vantaggio della capacità di carico – visivamente sembra “tagliata”. E sportiva. Può piacere o meno, di sicuro ottiene l’effetto desiderato, oltre a svecchiare parecchio il modello. Modello che, diversamente da quanto accade per le rivali (Audi A6 soprattutto) è sempre stato preferito con carrozzeria a tre volumi: il look più fresco della nuova E SW potrebbe modificare gli equilibri, detto che comunque il segmento E non è quello dei grossi volumi. Di sicuro però la Classe E è il modello più rappresentativo della Stella e non a caso qui (sulla berlina) sono stati lanciati sistemi di sicurezza rivoluzionari. La SW ci mette del suo con 640 litri di bagagliaio (670 con la funzione Package che mette gli schienali in posizione più verticale), aumentabili a 1.820, ma anche con l’Easy Pack, comprendente asta telescopica, reti e ganci, oltre che sospensioni autolivellanti posteriori, che mantengono invariata l’altezza indipendentemente dal carico. Non mancano il gancio traino (sul quale si può montare anche un portabiciclette da 4 e da 100 kg di portata) inseribile ed estraibile elettricamente, così come il sistema di stabilizzazione del rimorchio.

Come va

Va come da “manuale della SW” insegna. Il comfort è stata la priorità di ingegneri e collaudatori: lo capisco appena chiudo la portiera, accendo il motore e mi metto in movimento. Le sospensioni, per esempio, sono capaci di assorbire qualsiasi sconnessione e di smorzarla, minimizzando le sollecitazioni per chi sta a bordo. Da questo punto di vista siamo al top del segmento e non solo: sono poche le auto in listino capaci di isolare in modo altrettanto efficace. Quanto al motore, il nuovo 2.0 turbodiesel conferma le doti già mostrate sulla berlina: non ha picchi di cattiveria (e non li vuole avere), ma spinge con estrema costanza sia quando la lancetta è poco sopra i 1.000 giri, sia quando ci si avvicina ai 4.000, detto che tirare le marce fino a quel punto è un po’ come snaturare la filosofia della E SW, ben più turistica. Detto questo, nulla a che vedere con le Mercedes familiari di solo dieci anni fa: la nuova E, pur non essendo sportiva, risponde con la giusta prontezza ai movimenti del volante e l’assetto non cede troppo al rollio in curva. Torniamo però in autostrada, habitat naturale della tedesca, che mette su asfalto un’autonomia decisionale che al momento nessun’altra auto può vantare: non “solo” si aggancia al veicolo che precede mantenendo in automatico la distanza e intervenendo sul volante per correggere la traiettoria, ma effettua i sorpassi in automatico: se avete impostato 130 km/h sul cruise e l’auto davanti voi procede a 110 km/h, vi basterà mettere la “freccia” a sinistra: ad accelerare e al doppio cambio di corsia penserà la Classe E.

Curiosità

Se la Classe E SW non ha mai avuto il successo della berlina, forse, il motivo è anche scaramantico, visto che è il carro funebre più utilizzato (almeno in Europa). Il motivo? Mercedes ha sempre venduto il cosiddetto autotelaio, a partire dal quale era facilissimo effettuare l’allestimento. Da oggi, basta autotelaio: realizzare un carro funebre su base Classe E non sarà più conveniente e – spera Mercedes – questo ne limiterà la diffusione.

Quanto costa

Il listino della 220d parte da 55.206 euro, con cambio automatico compreso nel prezzo e una dotazione di serie che è piuttosto generosa. Sono disponibili di serie, tra gli altri: keyless start, luci soffuse d’ambiente, sospensioni posteriori autolivellanti, frenata automatica d’emergenza, sistema di informazioni in tempo reale sul traffico e chiamata automatica d’emergenza. Per chi volesse risparmiare qualcosa (e per le flotte), dall’8 ottobre entrerà in listino anche la 200d (2.0 da 150 CV): da 47.500 euro.

Scheda

Quando arriva: ottobre 2016

Quanto costa: 55.206 euro

Quanti CV ha: 194 cv

Quanto consuma (combinato): 4,2 l/100 km

Quanta CO2 emette: 109 g/km

0-100 km/h: 7,7 secondi

Velocità massima: 235 km/h

Garanzia: 2 anni

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