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Mr. Wikipedia: “Sarà più facile da scrivere. La parola resterà al centro di tutto”

Giu 26, 2016

ESINO LARIO – Più semplice e a portata di tutti, non solo di geek. In una parola: inclusiva. Con un’attenzione particolare per le donne e i paesi emergenti. Ma ancora basata sui testi, libera gratuita e neutrale proprio come la conosciamo oggi. Controcorrente. “Rimarrà l’unico sito web per chi vuole leggere”, scherza Jimmy Wales, mister Wikipedia, quando gli chiediamo se non pensa che sarebbe il caso di dare una rinfrescata ai contenuti della propria creatura. Con indosso jeans e maglietta nera discute del domani dell’enciclopedia online. Qui, tra le viuzze di Esino Lario, il paese che quest’anno ospita Wikimania, il raduno mondiale dell’esercito di volontari su cui si regge l’impero che ha co-fondato ben quindici anni fa. Un gigante di lunga data che ha bisogno di svecchiarsi, per non rimanere indietro nell’accelerato mondo di Internet. Inevitabilmente. Video, immagini? Macché, Wales non si piega alla moda, storce il naso: “Io non credo che in futuro ci sarà spazio solo per questo tipo di contenuti. Al contrario, penso che le parole siano ancora incredibilmente importanti e per noi resteranno tali”.

Inutile insistere di più: in casa wiki la modernità non passa dalle diavolerie hi-tech. Punta sul fattore umano. Un’evoluzione sociale. “Gli smartphone stanno già diventando sempre meno costosi e la connessione più diffusa, perciò non è difficile immaginare che tra venti o trent’anni, internet sarà ubiqua, un po’ come adesso lo è la radio”, spiega il ‘benevolo monarca’. Un bacino enorme di potenziali utenti che l’enciclopedia, negli ultimi anni orfana di nuove reclute, non può permettersi di lasciar scappare. Tutt’altro. Bisogna farsi trovare sull’attenti: “Dobbiamo essere sicuri di riuscire a supportare e finanziare le nuove comunità in espansione e di avere una solida strategia mobile, perché la maggior parte degli individui si connetterà da smartphone”.

Ci stanno lavorando in molti modi, a vari livelli. Un esempio pratico è la nuova applicazione sviluppata dalla Wikimedia Foundation, la macchina organizzativa no-profit di Jimbo. “Non è una semplice replica del sito sul telefono, come in passato”, dice orgoglioso, “per la prima volta abbiamo tenuto conto dell’esperienza degli utenti: pone una maggiore enfasi sulla foto e sulla pagina del giorno, propone dei contenuti basandosi sulle ricerche precedenti, in modo da offrire un’esperienza personalizzata”. Via anche ogni barriera tecnologica all’ingresso: creare una nuova pagina o editarla diventerà molto semplice, grazie al miglioramento di un’interfaccia di modifica che consentirà ai nuovi arrivati di mettersi al lavoro senza dover imparare uno specifico linguaggio. Un ostacolo ancora per molti. “Ci sono tanti geek non tecnici là fuori, l’enciclopedia ha bisogno di loro, delle loro conoscenze come del loro patrimonio culturale”, è l’appello.

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Così Wikipedia cambierà. In modo quasi invisibile. Non fuori ma dentro. Al cuore: parlerà le lingue dei paesi in via di sviluppo e accoglierà volti nuovi, di colore diverso. Pescati nel prossimo miliardo di persone che metterà piede nella rete. O, almeno, ci spera. Anche per scrollarsi di dosso l’accusa di essere ormai diventata una sorta di burocrazia aziendale, lontana dai principi di apertura che ne hanno contraddistinto gli esordi. “In un certo senso, siamo diventati un po’ burocratici”, ammette Jimbo, “ma ci stiamo molto attenti: cambiamo continuamente le politiche interne per far sì che tutti si sentano i benvenuti e per rimanere aperti a nuove idee”. Del resto, non potrebbe essere altrimenti. I volontari sono da sempre l’anima e il braccio operativo che ha permesso all’enciclopedia di avere oltre 35 milioni di voci in 280 lingue.

Un’istituzione nel web, dove i maggiori pericoli da affrontare – secondo Wales – sono la sorveglianza di massa e la censura. “Però sono ottimista”, continua a ripetere come un mantra, “cresce la domanda di applicazioni dotate di crittografia, basti pensare a WhatsApp e Telegram. Fermarla è impossibile. Del resto, la cifratura è matematica e non si può vietare la matematica”. Jimbo è testimone super partes di questi tempi: considera Wikipedia una sorta di guardiana della “libera conoscenza e dell’internet aperta”. Con un’eredità importante da lasciare alle prossime generazioni sia online che offline: “Il mondo della politica sta fomentando rabbia e paura. I wikipediani arrivano da ogni parte del pianeta, dimostrando che si può cooperare per uno scopo comune. È questa la loro grande lezione”. Difficile da replicare.

@rositarijtano

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