di Stefano Chioffi
domenica 11 settembre 2016 20:17
ROMA – Diciotto acquisti in estate, una squadra smontata e ricostruita durante il mercato, una rosa che vale meno di quaranta milioni di euro, un nuovo allenatore (l’argentino Mauricio Pellegrino, arrivato dall’Independiente), cinque punti in tre partite, un pareggio (1-1)in casa dell’Atletico Madrid e il colpo magistrale contro il Barcellona al Camp Nou, dove non vinceva dal 6 febbraio 2000 (1-0, gol di Nan Ribera) e in precedenza aveva raccolto solo un 1-1 nella stagione 1931-32: il Deportivo Alaves, neopromosso nella Liga e ancora imbattuto, ha fatto saltare sabato sera il banco degli scommettitori – il successo dei baschi, infatti, pagava 46 volte la posta in gioco – e ha acceso il dibattito intorno alle scelte di Luis Enrique, pronto a escludere dal blocco dei titolari Messi, Iniesta, Suarez e Jordi Alba, dopo aver già lasciato fuori dalla lista dei convocati Piqué e Sergi Roberto oltre a Ter Stegen (infortunato).
LA TATTICA – Una partita da manuale, quella del Deportivo Alaves, passato in vantaggio con Deyverson alla fine del primo tempo e in grado di rialzare la testa anche dopo il pari all’inizio della ripresa di Mathieu, timbrando il definitivo 2-1 con Ibai Gomez. Pressing e contropiede: così Mauricio Pellegrini, ex stopper del Barça e del Valencia di Hector Cuper, ha preparato una trappola perfetta per i catalani. Difesa a cinque, centrocampo operaio e una punta veloce come il brasiliano Deyverson, che ha approfittato della pessima serata di Mascherano, finito sul banco degli imputati in occasione dei gol del Deportivo Alaves.
LA CARRIERA – E’ arrivato alla fine di luglio in prestito con diritto di riscatto, Deyverson, classe 1991, mancino, nove gol in trentatré partite nella scorsa edizione della Liga con la maglia del retrocesso Levante, dove aveva giocato in tandem anche con Giuseppe Rossi, ora al Celta Vigo. Una carriera da globetrotter: l’infanzia a Rio, il settore giovanile del Gremio Mangaratibense, il viaggio in Europa nel 2012, quando viene ingaggiato dai dirigenti del Benfica per la squadra B. Un anno a Lisbona (otto reti in ventotto gare, il debutto contro il Tondela e il primo gol all’Ud Oliveirense) e due campionati nel Belenenses (undici gol in ventiquattro partite). Nel 2015, poi, una breve parentesi nel Colonia (otto presenze in Bundesliga e una rete all’Eintracht Francoforte).
LA TRATTATIVA – E’ alto un metro e 87, pesa 82 chili, è mancino, è nato l’8 maggio del 1991, ha rappresentato una delle poche note positive del Levante nella passata stagione, ha un contratto fino al 2019 e il Deportivo Alaves ha speso 400.000 euro per ingaggiarlo in estate, garantendosi la possibilità di acquistarlo a titolo definitivo tra dieci mesi in cambio di tre milioni e mezzo di euro: nell’affare è stato inserito anche il cartellino del difensore marocchino Zouhair Feddal, ex Palermo, Siena e Parma. Il Levante lo aveva preso nel 2015 dal Belenenses per un milione e ottocentomila euro. Deyverson Brum Silva Acosta si è regalato contro il Barcellona la notte più bella della carriera, ma anche con il Levante si era tolto la soddisfazione di segnare al Real Madrid di Zidane, che però si era poi imposto per 3-1 (2 marzo 2016).