• 16 Gennaio 2025 4:05

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

«Tommy e gli altri», l’autismo adulto che non ti aspetti

Mar 31, 2017

Una festa in discoteca, luci, musica, corpi che ballano, percussioni, sorrisi: il compleanno di Tommy. E sul suo primo piano parte la voce fuori campo del pap: Cos, in un soffio, arrivato il giorno in cui compie 18 anni. Abbiamo voluto festeggiare. Da oggi non pi autistico. Mi piacerebbe che fosse un miracolo. Ma soltanto la guarigione forzata da cui sono passati tutti gli ex bambini autistici prima di lui. Tommy il figlio del giornalista Gianluca Nicoletti, storico conduttore di Golem su Radio Rai e di Melog su Radio24. E quella appena descritta una delle prime scene del film “Tommy e gli altri”, ideato da Nicoletti e diretto da Massimiliano Sbrolla, che Sky Arte e Sky Cinema Cult trasmetteranno il 1 e il 2 aprile.

Chi sono gli altri? C’ Benedetta, che riceve ogni giorno da sua madre email in inglese firmandosi Harry Potter, l’unico canale attraverso cui si confida. Damiano, una voce da tenore e il conservatorio che per gli ha chiuso le porte. Lorenzo, una passione per le tecnologie. Simone, che dondola avanti e indietro, e va accudito anche di notte. Roberto, che scia con la pettorina “disabile”. Achille, che imita alla perfezione i personaggi della Tv. C’ una microItalia di ragazze e ragazzi autistici, con le loro madri e i loro padri, che si snoda da Forlimpopoli a Trento, dall’Aquila a Napoli, passando per Gravina di Puglia, Botricello e Praia a Mare. Sono le famiglie in cui i bimbi sono nati e ormai cresciuti, costretti appunto alla guarigione forzata.

Sono le famiglie isolate e abbandonate. Prima di tutto a livello culturale, ha affermato Nicoletti presentando il progetto gioved in Senato. Ce l’ha con la cultura anti-scientifica, quella di chi si rovina credendo che l’autismo derivi dai vaccini o guarisca con le diete, di chi getta centinaia di migliaia di euro in cure omeopatiche. Ce l’ha con il buonismo, la moda di far vedere l’autismo una volta l’anno coi palloncini e le mamme coi cuoricini e tutti sorrisi. Ce l’ha con la societ che respinge gli ex bambini quando diventano giganti con barba e baffi. Ce l’ha con la scuola che non li vuole pi e il mondo del lavoro con possibilit di accesso praticamente nulle.

Ecco spiegate le ragioni di un film che non esita a definire cattivo. Anche se poi di buono il progetto trabocca: la disponibilit del regista Sbrolla, che ha iniziato sulla parola, senza un soldo; la colletta dei ragazzi della Luiss; la Fiat che ha prestato il pulmino per le riprese; il crowdfunding che in tre settimane ha raccolto quanto bastava, grazie all’interesse delle famiglie. Che hanno voluto dare un segnale: serviva una sveglia, che stata servita.

Il presidente del Senato Pietro Grasso lo ha riconosciuto: Questo film smonta le narrazioni retoriche sul tema resistendo alla tentazione di dipingere queste famiglie con toni pietistici o eroici. Racconta un micromondo fatto di difficolt, paure, talenti, limiti che sembrano insormontabili e a cui invece vengono trovate soluzioni. Un viaggio che il modo pi completo per capire quanto ampio sia lo spettro dell’autismo. E ci che tutti hanno in comune: Quel sorriso amaro alla domanda: “E quando voi non ci sarete pi?”. Il rovesciamento della prospettiva che racconta Nicoletti: Siamo gli unici a essere terrorizzati all’idea che i nostri figli ci sopravvivano.

L’intento smuovere le acque, uscire dall’anonimato, aggredire i pregiudizi. Grasso ha sollecitato una rapida attuazione della legge sul “dopo di noi”: Sar fondamentale mantenere con tutti i soggetti coinvolti una linea di dialogo che eviti sviste, errori strategici e miopie burocratiche. Il sottosegretario alla Salute Davide Faraone, padre di una bambina autistica, ha citato il grosso passo avanti dei nuovi Livelli essenziali di assistenza. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi ha ricordato due progetti avviati dal Dipartimento pari opportunit: il recupero di un immobile confiscato alla mafia per destinarlo ad attivit di formazione, culturali e di socializzazione per i ragazzi autistici e le famiglie, e un bando prossimo a partire per startup che prevedano l’impiego di persone autistiche. Perch il loro essere adulti non pu esaurirsi in passeggiatine con i genitori, come ha osservato Nicoletti: Dobbiamo convincere il mondo che i nostri figli autistici sono opere d’arte: la follia accettata solo nell’artista e solo all’artista concesso di essere folle.

Una clip del film

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close