Oggi a Parma ci sarà una manifestazione della Coldiretti contro l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’unica importante agenzia dell’Ue che ha sede in Italia. La Coldiretti attacca l’authority che ha il compito di autorizzare (o meno) “i cibi cellulari” (la cosiddetta carne sintetica) chiedendo due cose: di trattare questi cibi come farmaci; e di “escludere categoricamente” che non facciano male nel lungo termine. Nel primo caso l’obiettivo è sbagliato, perché la richiesta di cambiare le regole va fatta a Bruxelles (a Parma attuano quelle che ci sono); nel secondo la richiesta è impossibile: non si può, per definizione, escludere qualsiasi rischio indefinito. Se così fosse, non si potrebbe autorizzare nulla (neppure l’acqua!, come direbbe il ministro Lollobrigida). Figurarsi il vino o le carni rosse, che secondo i criteri richiesti da Coldiretti per la carne sintetica andrebbero proibiti. Ma in realtà, questa è la cosa grave, la manifestazione punta a piegare il metodo scientifico ai propri interessi o pregiudizi ideologici. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ora dice che “non è assolutamente una manifestazione contro l’Efsa, vogliamo potenziare le competenze dell’Efsa”. Non si sa quali siano le competenze scientifiche di Coldiretti, ma qual è il reale spirito della protesta lo ha dichiarato il vero leader della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo. “Andremo a Parma a manifestare contro l’Efsa – aveva detto annunciando la protesta –. Chi va piegato si piegherà”. Un messaggio che c’entra davvero poco con il metodo scientifico, e che sta meglio in bocca a don Vito Corleone o al cardinale Bellarmino che a Galileo Galilei.

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