• 18 Marzo 2025 0:40

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Produzione auto Italia, i dati preoccupanti: a gennaio 2025 -63,4% rispetto al 2024

Mar 17, 2025

Battuta d’arresto per la produzione aut in Italia a gennaio 2025. Rispetto allo stesso mese del 2024, la produzione è calata del 25,3%, secondo i dati Istat. Il settore sta affrontando una fase complicata, e i numeri lo confermano. Entrando nel dettaglio, la realizzazione di autoveicoli ha registrato una flessione del 37%. In controtendenza, il comparto delle carrozzerie, rimorchi e semirimorchi ha segnato un +7%. Male invece quella di componenti e accessori per veicoli e motori, scesa del 15,4%.

A confermare la tendenza negativa è Gianmarco Giorda, Direttore Generale di Anfia: “Anche l’apertura del nuovo anno si conferma in pesante ribasso per l’indice della produzione automotive italiana, che registra ancora una flessione a doppia cifra (-25,3%). D’altra parte, mantengono il segno meno sia l’indice della fabbricazione di autoveicoli (-37%) – complice il forte calo, -63,4%, registrato, secondo i dati preliminari di Anfia, dalla produzione di autovetture, per un totale di circa 10.800 unità prodotte – sia l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (-15,4%)”.

Confronto col 2024

Ancora più pesante il dato sulle sole autovetture. A gennaio ne sono state fabbricate circa 10.800. Un crollo del 63,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che riflettono una crisi più ampia. La frenata della domanda, l’instabilità globale e l’assenza di misure incisive stanno frenando il settore. La transizione elettrica procede a rilento e la mancanza di certezze sugli incentivi crea ulteriore pressione su aziende e fornitori. L’intera filiera è in affanno: materie prime sempre più costose e difficoltà nel reperire componenti complicano ancora di più la produzione.

Giorda aggiunge poi una critica al Piano d’azione per l’Automotive presentato il 5 marzo dalla Commissione Europea: “Ci lascia purtroppo insoddisfatti e non risponde pienamente alle necessità dell’industria in questo momento critico per tutto il settore automotive europeo, tralasciando alcuni punti essenziali come la messa in campo di misure a salvaguardia della competitività delle nostre imprese, in primis per riequilibrare i costi dell’energia rispetto a Paesi competitor come Usa e Cina.

Per affrontare seriamente la gravità della situazione attuale, serve un piano che, al di là delle linee guida e delle raccomandazioni, preveda azioni concrete, date certe e importi allocati per i vari interventi da programmare, tra cui anche, in nome dell’obiettivo della decarbonizzazione, un piano almeno decennale di rinnovo del parco circolante auto, che in Europa ha un’età media di 12,5 anni ed è quindi ad alte emissioni”.

Male il fatturato

Il rallentamento delle quattro ruote si inserisce in un quadro più ampio. L’intera produzione industriale nazionale, seppur in leggero recupero rispetto a dicembre, segna comunque un -0,6% rispetto a gennaio 2024. La debolezza della manifattura sta avendo ripercussioni su vari settori, dall’acciaio alla componentistica. Anche il fatturato non va meglio. Al netto delle costruzioni, l’ultimo dato disponibile (dicembre 2024) mostra un calo dell’1,4%. All’interno la flessione è stata identica, mentre all’estero si è fermata a -1,3%. Per quanto riguarda l’intero 2024, il quadro non migliora: -3,4% complessivo, con il mercato interno giù del 3,8% e quello estero del 2,6%.

Un quadro complesso, con poche certezze. La filiera reclama risposte, i numeri piangono. Le associazioni di categoria chiedono misure urgenti per rilanciare l’attività, tra cui incentivi più chiari e un piano strategico per il comparto. Il rischio è che senza interventi mirati, il trend negativo prosegua nei prossimi mesi.

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