Siamo spiacenti di deludervi, ma le scie chimiche non esistono. Se non ci credete date un’occhiata al nuovo Atlante internazionale delle nubi che l’Organizzazione meteo mondiale ha pubblicato in occasione della Giornata mondiale della meteorologia.
Una raccolta immensa di fotografie e descrizioni di nuvole di tutti i tipi, dalle più comuni a quelle decisamente inusuali, come per esempio “le Volutus (dal latino ‘che si avvolge’), che comprende le roll clouds, enormi rotoli di vapore simili a un cilindro o rotolo, a volte arrotondati e disposti orizzontalmente” come spiega Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr).
Spulciando il catalogo ci siamo accorti che una delle novità potrebbe essere di particolare interesse per un folto gruppo di lettori di Tom’s. Parliamo di una categoria esordiente di nubi speciali, l’Homogenitus. La dottoressa Baldi spiega che questo nome di origine latina “significa ‘nubi dovute alle attività umane'” e si riferisce in particolare a quelle che nella corretta dicitura scientifica sono “scie di condensazione o contrails generate dagli aerei e che una ‘bufala’ purtroppo diffusa definisce ‘scie chimiche'”. Visto che gli appassionati di Scienza sono in costante ascesa, auspichiamo che d’ora in poi anche voi vi riferirete a queste formazioni con il nome scientifico!
Le novità non sono tutte qui: consigliamo di dare un’occhiata alle foto delle Asperitas, “nubi dalle forme convolute e drammatiche, che ricordano la superficie di un oceano in tempesta”: sono spettacolari!
Il catalogo comunque è vastissimo, per accedervi basta collegarsi al sito ufficiale, e se state cercando delle nuvole in particolare alla pagina della ricerca dove, tramite un percorso guidato, si giunge alla foto e alla descrizione della nube o più semplicemente, cliccando sulle foto si ha la descrizione.
Ricordiamo che l’Atlante adotta il sistema di classificazione delle nubi che fu ideato nel 1803 da Luc Howard, autore del volume “The essay on the modification of clouds” che prevede circa cento diverse combinazioni e tipologie, ottenute da dieci generi di nubi, suddivisi per specie, a cui sono state aggiunte le categorie segnalate sopra.
Avete la testa fra le nuvole?