• 6 Marzo 2025 19:15

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Rinvio multe Ue ai costruttori auto, per Salvini “andrebbero azzerate”

Mar 6, 2025

L’industria delle quattro ruote sta vivendo una fase di profonda crisi. I numeri di vendita non sono più tornati quelli pre-pandemici e la responsabilità è un po’ di tutti. Da una parte i produttori hanno alzato, notevolmente, il costo delle nuove auto, rendendole inaccessibili per la fascia media. La posizione assunta dai burocrati di Bruxelles sull’elettrico ha favorito, ulteriormente, la proliferazione di nuovi brand asiatici che hanno sfruttato l’occasione per incrinare la supremazia dei marchi storici.

La domanda è in costante calo e persino colossi come Stellantis e Volkswagen hanno chiuso il 2024 con risultati al di sotto delle aspettative. I sindacati sono in fermento e c’è il concreto rischio che decine di migliaia di lavoratori perdano il loro posto di lavoro. Una famiglia media non può consentirsi, come prima, di cambiare auto. Nonostante gli incentivi, l’elettrico non ha ancora dato risposte positive. L’inizio del 2025 non sembra essere incoraggiante. Inoltre, come annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa, è stata avanzata una proposta di un emendamento sulle emissioni di CO2 per evitare che, a fine anno, scattassero le multe per molti produttori di auto.

Allarme multe in Ue

Le disposizioni comunitarie sulle emissioni medie di CO2 delle automobili sono molto stringenti. I costruttori rischiano di dover pagare all’Europa multe molto salate, nell’ordine di 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite imposto per ogni gruppo, il tutto moltiplicato per il numero di vetture vendute in un anno nel mercato continentale.

Diversi esponenti del Governo e dell’industria delle quattro ruote si sono esposti sull’argomento. Risulterebbe di vitale importanza, anche per salvaguardare il lavoro, non incrinare ulteriormente le poche garanzie che sono rimaste ai top brand del Vecchio Continente. Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha alzato la voce per evitare un disastro annunciato. Questa presa di posizione è frutto dell’incontro che è avvenuto tra la Commissione europea e i rappresentanti dell’industria delle quattro ruote. Sul tavolo delle discussioni c’è l’idea di partorire un nuovo piano d’azione per aiutare la filiera dell’automotive che pesa tanto sul PIL continentale e che già si trova in affanno.

Zitti tutti, parla Salvini

Il ministro dei Trasporti ha affermato che “il Green Deal andrebbe azzerato e rivisto, perché si basa su premesse scientifiche sbagliate”. I dati sull’inquinamento sono allarmanti. “Il 2023 è stato l’anno con il record mondiale di 37,4 miliardi di tonnellate di CO2, nonostante tutti i regolamenti che si sono fatti – ha tuonato Salvini come riportato su ANSA – L’Ue ha tagliato con sacrifici di 200 milioni di tonnellate, Cina e India le hanno aumentate di 700 milioni“.

Alla fine ci troviamo con un pianeta più inquinato e un occidente più disoccupato. Non bisogna rivedere i tempi, bisogna ripensare la strategia. Tra i 100 regolamenti emessi di Trump c’è quello di abbandonare il Green Deal. Se il mondo va in una direzione e i 400 milioni di resistenti europei vanno in un’altra, o siamo geniali noi o ci stiamo facendo del male. I dazi ce li imponiamo noi da anni con i regolamenti e le normative dell’Ue, non ce li impone Trump“, ha aggiunto il ministro dei Trasporti. Difficilmente le multe dell’Ue sulle auto finiranno per essere azzerate ma almeno un esponente della politica nostrana ha detto la sua senza troppi giri di parole.

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