• 6 Marzo 2025 17:23

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Quanto guadagna un meccanico di Formula 1​, ecco il suo stipendio mensile

Mar 6, 2025

Dietro i riflettori puntati sui piloti di Formula 1, esiste un esercito silenzioso di professionisti che lavorano instancabilmente per garantire prestazioni ottimali delle monoposto, i meccanici. Tecnici specializzati che rappresentan il cuore pulsante dei team, assicurando che tutto sia perfettamente funzionante e contribuendo in modo determinante alle prestazioni in pista. Ma quanto guadagna realmente un meccanico di Formula 1?

Lo stipendio medio

Le retribuzioni dei meccanici in Formula 1 variano in base a diversi fattori. Posso variare in base all’esperienza, al ruolo specifico all’interno del team e in base alla scuderia per cui lavorano. In generale, lo stipendio medio si aggira tra i 45 mila e gli 80 mila euro all’anno. Cifre che possono aumentare in base al prestigio o all’obiettivo del team. Alcune fonti del web riportano che alcuni meccanici che lavorano per team come Mercedes o Ferrari, possono arrivare a guadagnare fino a 150 mila euro all’anno.

Un meccanico alle prime armi percepirà sicuramente una retribuzione inferiore rispetto a un capo meccanico con anni di esperienza e centinaia di gare alle spalle, ancora di più se vincenti. Un capo meccanico può guadagnare anche oltre i 150 mila euro all’anno.  I possibili incrementi sono basati oltre che sull’esperienza anche sulle prestazioni. I meccanici possono ricevere bonus legati alle prestazioni della squadra nelle gare e nella classifica costruttori.

Confronto con i meccanici tradizionali

Per comprendere meglio l’entità di questi stipendi, è utile confrontarli con quelli dei meccanici che lavorano quotidianamente in officine tradizionali. In Italia, un meccanico guadagna in media 1.350 euro al mese, con la possibilità di arrivare a 3 mila euro mensili grazie a specializzazioni particolari o all’esperienza maturata dopo anni di lavoro e il passaparola tra i clienti. Un confronto che evidenzia come i meccanici di Formula 1 percepiscono salari significativamente più alti, giustificati dalle competenze specializzate richieste, dalle continue lunghe trasferte e dalle condizioni di lavoro fisico e mentale altamente impegnative.

Il calendario della Formula 1 è sempre più fitto, con un numero crescente di GP ogni stagione. Nello specifico, nelle ultime due, compresa questa del 2025, se ne contano ben 24. Tutto ciò implica meno tempo da trascorrere con le rispettive famiglie e maggiori livelli di stress. Nonostante le sfide, la passione e la possibilità di lavorare al fianco dei migliori al mondo, ha bisogno di una motivazione molto forte. E proprio la passione per il motorsport spinge questi professionisti a dedicarsi con impegno e dedizione al loro mestiere, contribuendo in modo determinante allo spettacolo che milioni di appassionati seguono in tutto il mondo.

Non solo cambio gomme

Ma cosa fa nel pratico un meccanico di Formula 1? Lavora in un ambiente altamente competitivo, dove precisione, rapidità e capacità di problem-solving sono fondamentali. Dietro ogni monoposto che scende in pista c’è un team di tecnici specializzati, ognuno con compiti specifici e la responsabilità di garantire che la vettura sia nelle condizioni migliori per competere al massimo livello. I meccanici sono responsabili dell’assemblaggio completo della vettura.

Ogni singolo componente, dal telaio al motore, passando per sospensioni, impianto frenante ed elettronica, viene montato e controllato con la massima attenzione. Non solo, dopo ogni sessione in pista, la monoposto viene anche smontata per ispezioni e manutenzioni. I meccanici lavorano a stretto contatto con ingegneri e piloti per regolare tutto l’assetto della macchina. Questo include modifiche all’altezza da terra, alla rigidità delle sospensioni, alla configurazione aerodinamica e al bilanciamento dei freni. Anche una minima regolazione può fare la differenza tra una monoposto competitiva e una difficile da guidare.

Uno dei compiti più spettacolari e iconici dei meccanici è il pit stop. Un team ben coordinato può cambiare tutte e quattro le gomme in meno di due secondi. Ogni meccanico ha un ruolo preciso e la velocità e la precisione di questo processo possono anche determinare l’esito di una gara. Per molti, il loro contributo è spesso invisibile, ma senza di loro, i piloti non potrebbero neanche scendere in pista.

Come diventare meccanico

Per diventare meccanico in un top team della massima serie, occorre seguire scuole tecniche e corsi specializzati in meccanica motoristica. Dopo la teoria, occorre fare i conti con esperienze in categorie minori come F2, F3 o team GT. E mentre velocità, precisione e capacità di lavorare sotto pressione maturano con la presenza dentro ai box, è  invece fondamentale un’innata conoscenza di elettronica, aerodinamica e materiali avanzati. Quest’ultime indirizzeranno la persona al reparto, c’è chi si occupa dell’assemblaggio della monoposto e della manutenzione e chi lavora direttamente nei weekend di gara. Chi supervisiona il team di tecnici e prende decisioni operative e chi è esperto di motore, sospensioni, elettronica, aerodinamica.

Essere un meccanico di Formula 1 è per molti una professione affascinante ma molto impegnativa. Lo stipendio può essere buono, ma il vero guadagno è l’adrenalina di lavorare nel motorsport d’élite. Il valore della squadra è fondamentale, i piloti vincono le gare, ma dietro di loro c’è sempre un team di meccanici pronti a dare il massimo.

Gli stipendi nel tempo

Con gli anni, gli stipendi dei meccanici di Formula 1 hanno subito modifiche significative. Tra gli anni ’50 e ’70, praticamente agli arbori della F1, non percepivano stipendi elevati anzi spesso lavoravano per amore della competizione e la loro retribuzione era simile a quella di un tecnico di officina tradizionale. Con l’aumento della popolarità della F1 e l’ingresso di grandi sponsor, i compensi iniziarono a crescere esponenzialmente. Nello specifico, erano gli anni di gloria di Prost e Senna, quando nell’era del turbo i meccanici erano fondamentali.

Dopo gli anni ’90, dove tutto sembrava non conoscere limiti, anche i meccanini hanno assistito a una lenta e progressiva riduzione del proprio compenso. Al contrario dei piloti e di qualche ingegnere, tutto fu giustificato in nome della spending review o crisi di sponsor. Quello che invece cambiò rispetto al passato fu che iniziarono a beneficiare di premi gara e bonus legati ai risultati.

Un’evoluzione che riflette la trasformazione dello sport da un’avventura per pionieri con poche risorse a un’industria multimiliardaria, in cui ogni dettaglio fa la differenza. Oggi la F1 è un mix di talento, tecnologia e grandi investimenti, con piloti, ingegneri e meccanici che, seppur con ruoli diversi, contribuiscono al successo delle scuderie e ricevono compensi adeguati alla loro importanza.

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