AGI – “Siamo consapevoli che quei numeri non possono essere accettati cosi’ come ci sono stati rappresentati: sui prossimi tavoli ci aspettiamo che Beko faccia delle aperture significative e che il piano industriale dia una prospettiva vera a questo territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, intervenendo a Fabriano al presidio degli impiegati e degli addetti all’area ricerca e sviluppo della sede di Fabriano di Beko Europe, che ha confermato circa 226 esuberi nella sede fabrianese su 500 dipendenti complessivi.
Il governatore ha sottolineato che “laddove non c’è salvaguardia e conservazione di ricerca e sviluppo, c’è un segnale preoccupante per il distretto marchigiano e umbro, che chiaramente vogliamo difendere” e che “questi stabilimenti rappresentano la storia industriale del Centro Italia”.
“È irrinunciabile per noi difendere il distretto fabrianese – ha concluso Acquaroli – che ha insegnato all’Italia e all’Europa il modo di fare industria, come realizzare elettrodomestici”. Alla manifestazione erano presenti, tra gli altri, il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, Francesco Massara, il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, e diversi primi cittadini del fabrianese e dell’Umbria.