• 31 Gennaio 2025 23:09

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Vita complicata in carcere per Alessia Pifferi. L’ex direttore: “Aggredita da altre detenute”

Gen 31, 2025

AGI – Alessia Pifferi aveva manifestato “difficoltà relazionali forti” e, anche se non c’era un rischio “attuale” di suicidio, veniva sorvegliata con attenzione per la tipologia di reato per cui è detenuta. Il racconto dell’ex direttore di San Vittore, Giacinto Siciliano, della gestione in cella della donna condannata in primo grado all‘ergastolo per l’omicidio della figlia di 18 mesi è contenuto nel verbale depositato agli atti dell’indagine chiusa dalla Procura di Milano sull’avvocata Alessia Pontenani, sul consulente di parte e su quattro psicologhe in servizio nel penitenziario milanese indagati a vario titolo, per favoreggiamento personale della donna, falsa testimonianza e false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria.

 

Sentito come testimone dal pm Francesco De Tommasi, Siciliano, attualmente provveditore del Lazio, spiega: “Nel caso della Pifferi c’erano sicuramente delle difficoltà relazionali forti con le altre detenute e c’erano le cose che abbiamo detto prima. Era stato segnalato il fatto che aveva richiesto un test di gravidanza quando stava in carcere da diverso tempo. Poi c’erano state difficoltà le volte che abbiamo provato a metterla in comunità con le altre per toglierla dal regime di isolamento ed era emerso, o meglio era stata segnalata, una certa influenzabilità anche da parte delle altre detenute. Io ricordo che una volta mi avevano detto che ogni volta che parlava con una detenuta chiedeva di cambiare avvocato perché chiedeva di nominare l’avvocato che le aveva indicato la detenuta con cui aveva parlato. C’è stato un episodio, forse uno o più episodi, in cui lei era anche stata aggredita da altre detenute“. 

 

Quanto al rischio suicidio, l’ex direttore rievoca, nel verbale datato 5 marzo 2024 letto dall’AGI, che “era stato osservato fortemente all’inizio mentre osservazioni successive non avevano evidenziato un’attualità di rischio, ma noi questa tipologia di reato la consideriamo genericamente a rischio. Non sai mai cosa può esserci dietro a questo reato”.

 

Alla domanda del pm su chi avrebbe dovuto eventualmente decidere il trasferimento in una comunità per disabili considerando che Pifferi aveva “40 di quoziente intellettivo”, Siciliano risponde: “La problematica sanitaria è di competenza esclusivamente sanitaria. Questa proposta è una decisione che avrebbe dovuto assumere la sanità, se non c’è nessuna indicazione non modifico le modalità di intervento”. De Tommasi si informa anche della conoscenza da parte di Siciliano del diario clinico.

 

“Non ho mai visto il diario clinico di Alessia Pifferi. Il diario terapeutico lo decide lo specialista, quindi da questo punto di vista non c’è nessuna competenza. L’unica documentazione che guardiamo è se ci sono stati rapporti particolari, per esempio per i detenuti che abbiamo nelle celle a rischio. C’è una specie di diario di bordo che compilano gli agenti per vedere se, nel corso della settimana, ci sono comportamenti particolari, ma perché il focus è il rischio di suicidio”. 

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