• 23 Gennaio 2025 23:33

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Stop motori termici 2035 in UE, ma che cosa ne pensano realmente i cittadini? I pareri

Gen 23, 2025

L’UE non ha intenzione di cambiare programmi, nonostante i risultati, per il momento, non siano straordinari, almeno in termini di vendite. Dal 2035 è previsto lo stop alle auto termiche in tutti i mercati dell’UE, un provvedimento che, inevitabilmente, andrà a modificare in modo significativo l’intera struttura del mercato. Anche se la data fissata dall’UE dista ancora 10 anni, i produttori si stanno già adeguando, tra mille difficoltà e la necessità di aumentare i prezzi.

Nel frattempo, un sondaggio prova a far luce su una questione che, troppo spesso, viene lasciata in secondo piano. L’indagine, i cui risultati sono stati pubblicati in queste ore, punta a chiarire cosa pensano i cittadini dell’UE in merito alla decisione di bloccare le vendite di auto termiche per promuovere una mobilità completamente a zero emissioni. Come prevedibile, i pareri contrari sono tanti.

I risultati

L’indagine è stata realizzata da Polling Europe su incarico di Ecr (European Conservatives and Reformists Group) ovvero il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei di cui fa parte anche Fratelli d’Italia. Prima di entrare nei dettagli dei risultati, è importante ricordare che questo gruppo ha già chiarito la sua posizione contraria a uno stop completo alle auto termiche, andando, quindi, in contrasto con la decisione dell’UE di bloccare le vendite dal 2035. I risultati del sondaggio sono stati presentati nel corso dell’evento Riavviare il motore”, promosso proprio da Fratelli d’Italia.

Fatta questa doverosa premessa, andiamo a vedere i risultati. Secondo i dati emersi, il 58% dei cittadini europei intervistati si dice contrario allo stop alla vendita di auto termiche. Questa percentuale sale al 59% andando a isolare le risposte dei cittadini italiani e arriva fino al 67% tra i francesi. Da segnalare che il 39% dei cittadini europei ritiene che sarebbe necessario puntare sulla neutralità tecnologia e il 31% ritiene necessaria una revisione delle tempistiche della normativa.

Secondo i risultati del sondaggio, il 70% degli italiani si auspica un cambiamento delle regole attuali. Secondo il 37% dei cittadini europei, inoltre, sono stati i provvedimenti dell’UE a mettere in difficoltà le Case produttrici europee mentre per il 29% (ma solo il 18% degli italiani la pensa così) l’attuale crisi del settore è da imputare alla concorrenza sleale cinese, tema sempre molto caldo anche in considerazione dei dazi sulle auto elettriche cinesi voluti dall’UE.

Come cambierà l’UE?

Per il momento, l’UE ha scelto di non fare marcia indietro anche se c’è stata, di recente, un’apertura al dialogo sulla questione. Il traguardo del 2035 è ancora lontano, sia dal punto di vista temporale che per quanto riguarda l’attuale diffusione delle auto elettriche. Come confermano gli ultimi dati di vendita (relativi a tutto il 2024), le auto elettriche rappresentano meno del 14% delle vendite complessive di nuove autovetture in UE.

In alcuni mercati, come l’Italia, dove sono terminati gli incentivi, questa percentuale è nettamente inferiore e scende ben al di sotto il 10% (in Italia siamo a poco più del 4% sulla base degli ultimi dati). Sarà necessario attendere i prossimi mesi per avere un’idea su quali saranno le prossime mosse dell’UE sulla questione, destinata a rappresentare un tema di attualità ancora per molto tempo.

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