• 20 Gennaio 2025 14:11

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Autovelox fermi, il vuoto nel Codice della Strada blocca i Comuni

Gen 20, 2025

Il Codice della Strada è stato uno dei temi di attualità più “caldi” di questo periodo. Fin dall’approvazione delle novità volute dal Governo, infatti, il Codice è diventato un argomento da prima pagina, soprattutto per via di alcune limitazioni all’utilizzo dei veicoli e dell’inasprimento delle sanzioni.

Oggi è tempo di affrontare un altro argomento legato al Codice della Strada e, in particolare, un possibile vuoto normativo che blocca i Comuni, almeno per quanto riguarda l’installazione degli autovelox, spesso considerati nemici degli automobilisti ma essenziali per poter garantire il rispetto dei limiti di velocità, soprattutto in determinati tratti stradali. Il caso del giorno arriva dalla provincia di Torino. Tutto è legato a una sentenza della Corte di Cassazione che ha evidenziato un vuoto normativo, incredibilmente non colmato dalle novità introdotte al CdS lo scorso dicembre. Vediamo i dettagli.

Un paradosso italiano?

Il nuovo caso sugli autovelox è stato sollevato da Fabio Giulivi, attuale sindaco di Venaria, nel torinese, che, come riportato dal magazine Torino Cronaca, ha definito la situazione un “classico paradosso all’italiana” a causa di un vuoto legislativo. A seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, datata aprile 2024, infatti, l’installazione di un autovelox richiede l’autorizzazione degli enti superiori e l’omologazione di un’azienda competente.

Secondo Giulivi, però, attualmente “in Italia non esistono aziende che facciano questa omologazione. E noi aspettiamo da mesi che qualcuno faccia chiarezza“. L’amministrazione di Venaria, dopo uno studio fatto con la Città metropolitana di Torino, fa sapere Giulivi, vorrebbe installare un autovelox sulla provinciale delle Valli di Lanzo dove di recente c’è stato anche un incidente mortale. Al momento, però, è tutto fermo. Come chiarito dal sindaco del comune torinese, il progetto è stato sospeso in attesa di un quadro normativo più preciso.

Un’occasione mancata?

Negli ultimi giorni, abbiamo parlato del “caos” sui monopattini ma anche della riduzione degli incidenti dall’entrata in vigore delle nuove regole. Il nuovo Codice della Strada, valido dallo scorso mese di dicembre, non ha risolto il problema degli autovelox, lasciando aperto quello che sembra, a tutti gli effetti, un vuoto normativo. Di fatto, la riforma potrebbe rappresentare un’occasione mancata per chiarire un aspetto centrale della questione autovelox. Il problema non è di poco conto e dovrà essere affrontato quanto prima. Secondo Elena Maccanti, deputata della Lega, il problema esiste e “non è stato risolto con il nuovo Codice” a causa della cancellazione di una norma, tramite emendamento, che puntava a equiparare autorizzazione e omologazione.

A questo punto, sottolinea Maccanti, la palla è passata a un tavolo interministeriale con i tecnici dei ministeri dei Trasporti, dell’Interno e delle Imprese che stanno lavorando a una risoluzione. Non ci sono, però, tempistiche precise in merito e, come già avvenuto per il Codice della Strada, le cui novità hanno visto un lunghissimo iter legislativo, potrebbero servire settimane o addirittura mesi a risolvere questo problema. A questo punto, servirà un decreto per chiarire la questione. Nel frattempo, però, le amministrazioni locali sono bloccate e non possono pianificare l’installazione di nuovi autovelox.

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