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Società partecipate, per la riforma arriva il terzo rinvio

Mar 17, 2017

Altri tre mesi in pi per i piani di razionalizzazione delle partecipate pubbliche, che andranno approvati entro il 30 settembre e fino al 2020 potranno salvare le aziende con fatturato fra 500mila euro e un milione dal momento che la soglia ordinaria, un milione appunto, rinviata al 2020. Le societ degli enti locali, poi, potranno partecipare a gare anche fuori dal territorio dell’amministrazione proprietaria, a patto di non avere bilanci in perdita strutturale (4 anni degli ultimi 5) e, di fatto, di non essere titolari di affidamenti in house.

Ieri la Conferenza unificata ha dato l’intesa ai decreti correttivi della riforma Madia sulle societ pubbliche e sui licenziamenti sprint per gli assenteisti colti in flagrante a timbrare l’entrata e disertare l’ufficio. A rendere necessari i correttivi, si ricorder, la sentenza 251/2016 della Corte costituzionale, che ha imposto appunto l’intesa e non il pi semplice parere di Regioni ed enti locali quando i decreti attuativi interessano le loro competenze.

Sull’ anti-assenteismo si trattato nei fatti di un passaggio formale, che non ha modificato l’obbligo di sospendere in 48 ore e licenziare in 30 giorni i falsi timbratori, mentre sulle partecipate il rimbalzo offerto dalla Corte costituzionale ha riaperto il confronto politico sui contenuti dei piani di razionalizzazione che, in base agli slogan iniziali, avrebbero dovuto ridurre da 8mila a mille le societ pubbliche.

La prima conseguenza pratica nella catena delle proroghe per l’avvio vero e proprio dei tagli. I piani di razionalizzazione, che avranno poi un anno di tempo per essere attuati con la dismissione o la chiusura delle partecipate fuori regola, andranno approvati entro il 30 settembre. La scadenza scritta nel decreto originario era il 23 marzo, gioved prossimo, ma diventata ingestibile per la sentenza costituzionale e il conseguente riavvio della discussione sui parametri per individuare le partecipazioni da chiudere. Nel correttivo approvato in prima lettura si quindi indicata la data del 30 giugno, che per in oltre mille Comuni si sarebbe incrociata con le elezioni, e ieri il calendario slittato ancora fino al 30 settembre. Nel frattempo, una soluzione ponte (anche se non arriver in tempo in Gazzetta Ufficiale) eviter la sanzione che blocca i diritti sociali degli enti che non scrivono i piani di razionalizzazione entro il 23 marzo, cio entro la scadenza indicata nell’unico decreto oggi formalmente in vigore.

Nell’intesa di ieri governo e amministratori hanno poi deciso di chiarire l’intrico normativo sul tema aprendo alle societ locali le gare su tutto il territorio nazionale nei servizi di interesse economico generale a rete (trasporti, igiene urbana, energia eccetera).

La mossa stata chiesta con insistenza soprattutto dai Comuni, con l’obiettivo di evitare penalizzazioni rispetto ad altri operatori di mercato (per esempio nel trasporto locale, dove il confronto si giocher anche con grandi societ straniere), riguarda le aziende che hanno gi vinto una gara, perch l’apertura non potr essere utilizzata dai titolari di affidamenti diretti. Le in house hanno infatti un 20% di attivit “libera”, che per deve essere collegata a economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell’attivit principale della societ, cio sull’affidamento ottenuto in via diretta.

La terza novit di peso (anticipata sul Sole 24 Ore di mercoled) riguarda invece l’abbassamento delle soglie minime di fatturato necessarie a sopravvivere alla tagliola. Il livello minimo viene abbassato a 500mila euro fino al 2019, mentre dal 2020 bisogner raggiungere il milione. Le mini-aziende a rischio, quindi, hanno tre anni di tempo per crescere o aggregarsi ed evitare cos la razionalizzazione. L’obbligo di abbandonare le partecipate che hanno chiuso in rosso quattro degli ultimi cinque bilanci, infine, esclude le case da gioco, con una mossa che permette in particolare alla Valle d’Aosta di salvare il casino di Saint Vincent (ma i conti sono in crisi anche a Campione d’Italia, Sanremo e Venezia).

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