• 25 Novembre 2024 11:33

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Minicross, un gesto di fair-play che vale più di mille trofei

Ott 7, 2024

In una società dove, talvolta, l’iper-competitività la fa da padrone, vige il culto del vincitore e il fine giustifica i mezzi, dovremmo proprio prendere esempio dai nostri bambini (o ragazzini). Se sono la società del futuro, allora il mondo è in buone mani, come insegnò una vecchia storia (risale al 2016) riemersa in rete, in grado di sciogliere i cuori di migliaia di utenti, subito pronti a congratularsi con i protagonisti. Sebbene nessuno volesse uscire sconfitto dalla gara, un bel gesto di fair-play arrivò dal circuito di minicross di Bella in Basilicata, nel quale era in programma un evento riservato ai giovanissimi.

Piccole, grandi lezioni di vita

L’amore nei confronti dei motori si tramanda di padre in figlio. L’ebbrezza della velocità genera entusiasmo e in tanti provano a farsi largo nelle corse. Non è mai troppo presto per cominciare e affinare il talento alla guida del proprio go-kart o minicross come in questo caso. Soprattutto in tenera età bisogna divertirsi. Senza le preoccupazioni e le responsabilità tipiche degli adulti, i nostri ragazzi hanno diritto a regalarsi delle giornate piacevoli, con la loro passione preferita.

L’adrenalina del momento può condurre a scelte discutibili. Prive di malizia, ma sospinte dai sogni di gloria, davanti magari allo sguardo ammirato di amici e parenti. Eppure, nonostante le infinite attrazioni, trovano ancora spazio delle azioni commoventi, riflesso dello spirito meraviglioso che alberga nei cuori delle figure coinvolte.

Il gesto inaspettato commuove i presenti

È il 2016, quando a Bella, in Basilicata, una gara nella categoria del minicross, divisa in due prove, semina spettacolo. La prima viene dominata dal 12enne Marcello Petrarulo che parte a razzo e comanda l’intera gara. In forma smagliante, semina la concorrenza con disinvoltura. Anche chi è estraneo al mondo delle corse ne riconosce la palese superiorità, e ne rimane stregato.

Nella seconda il copione sembra lo stesso ma all’ultimo giro, il direttore di gara mostra la bandiera blu per indicare ad un doppiato di agevolare il sorpasso dei piloti alle sue spalle. Marcello Petrarulo fraintende il messaggio e si infila nei box. Quando si accorge dell’errore è ormai troppo tardi, perdendo una gara in cui aveva altrettanto dettato legge.

Solo a causa di un errore di comunicazione salta la festa. Dopo aver pregustato le celebrazioni, il campioncino vede la vittoria svanire sul più bello. Gli istanti successivi sono concitati. Il colpo di scena finale agita un po’ gli animi, e agli organizzatori tocca applicare il regolamento. Seppur ingiusto, viste le modalità, la due giorni ha un differente vincitore da quello già scritto.

Sul podio arriva il colpo di scena: Salvatore Strafile invita Marcello a salire sul gradino più alto del podio: “Ha vinto lui, è sua la coppa”, dice allo speaker della premiazione. E partono gli applausi del pubblico, commosso dall’atto di sportività, giunto in modo imprevisto, senza che nessuno abbia costretto l’autore, accolto da una reazione calorosa.

Un ottimo esempio di fair-play che dovrebbe fare da esempio a tutti coloro che praticano sport a livello agonistico. Oggi, a otto anni di distanza, scopriamo come Petrarulo abbia perseguito il genuino interesse verso le due ruote, mai andato ad affievolirsi. Nella pagina personale di Facebook spiega di lavorare presso KTM Factory Racing e le foto ne dipingono il “sacro fuoco” , intento a eseguire acrobazie in sella alla sua fida motocross. L’accaduto riportato a galla gli rinfrescherà la memoria sul splendido gesto di fair-play di un coetaneo…

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