La vittoria di Francesco Bagnaia in MotoGP a Motegi arriva 36 anni dopo la prima storica affermazione di un italiano al Gran Premio del Giappone, datata 26 marzo 1989 e avvenuta per merito di Ezio Gianola nella classe 125. Il successo del campione del mondo si è materializzato su un Jorge Martin in grande forma, ma che non è riuscito a vincere nonostante abbia condotto una gara di altissimo livello. Terzo è giunto Marc Marquez, che con questo podio tiene accese le velleità di vittoria del titolo, pur dal quarto posto in classifica. Vediamo come si sono comportati i protagonisti della classe regina nelle nostre consuete pagelle.
I top 3
Francesco Bagnaia: 10+ – la sua prova è stata impeccabile e con l’uscita prematura di Acosta, ha potuto tessere la miglior corsa. Sempre in vantaggio su Martin con oltre un secondo di vantaggio, non ha mai avuto modo di tirare il respiro nemmeno per poche centinaia di metri, ma si è dimostrato all’altezza dei suoi obbiettivi. Ha recuperato in classifica di poco e ora si trova a dieci lunghezze dalla vetta, ma il finale di stagione si fa sempre più avvincente e nessuno sembra sul punto di mollare, tantomeno Pecco. La sua è la gara perfetta.
Jorge Martin: 9 – dopo aver consolidato un seppur modesto vantaggio in campionato, era normale che facesse una gara da marcatore puro, senza perdere per un istante il suo attaccante di razza, con già due mondiali in tasca. Non potendo superare un Bagnaia imprendibile, ne ha limitato il bottino con il secondo posto, senza mai sentire la pressione di chi sopraggiungeva da dietro, staccato di quasi quattro secondi al traguardo. Perde cinque punti, ma è ancora davanti a Pecco e rimanda a colpi di scena, o speriamo capolavori, alle prossime gare dove tutto può ancora stravolgersi. Maturo.
Marc Marquez: 8 – di coraggio ne ha da vendere, ma non avendo mai a tiro la coppia Bagnaia-Martin, si è prodotto in una delle sue cavalcate più belle, conquistando un terzo posto che tiene aperto il campionato a quattro round dalla fine. Marc Marquez è il pilota che tutti aspettavano e che da metà stagione è stato il vero spauracchio per i due leader della classifica. Nel suo polso ci sono ancora colpi buoni da sparare e speriamo che tenga alta la tensione fino all’ultima curva di questo avvincente finale di campionato.
L’eroe di giornata
Enea Bastianini: 7,5 – ci ha messo un po’ di tempo a rimontare, ma alla fine il suo quarto posto dietro ai mostri della MotoGP è una certezza, anche per loro e se “manca il quarto”, ecco la Bestia. Abile a scrollarsi di dosso piloti più lenti come Binder o Morbidelli, il pilota romagnolo è la terza forza del campionato e può ancora matematicamente vincerlo. Anche se mancano quattro gare è lui che ci dice che è presto per chiudere i conti e questo fa molto bene alle corse.
I flop 3
Jack Miller: 5,5 – l’illusione di vederlo davanti, in lotta coi primi c’è stata e ha fatto credere di poter per una volta in questa stagione fare un grande risultato in tempi di forte libeccio per la KTM. L’australiano si è gradualmente ridimensionato perdendo posizioni e finendo in decima posizione come se niente fosse. Un risultato fatto dai sorpassi degli altri su di lui che ha fatto il gambero. Che partire fortissimo sia un modo di non finire inesorabilmente ultimi al traguardo? Di certo Miller potrebbe, ma non è tutta colpa sua, fare un po’ di più.
Alex Marquez: 3,5 – in nemmeno un giro ha fatto il disastro portandosi all’inferno anche l’incolpevole Joan Mir, che si è ritrovato agganciato al codone della sua Honda la Ducati abbandonata “al volo” da Alex Marquez. Un botta che poteva avere conseguenze certamente peggiori, ma analizzando il gesto, c’è stata poca pazienza e freddezza da parte del pilota del team Gresini. A lui il voto più basso di queste pagelle perché si poteva evitare e raggiungere Bastianini a ridosso del podio non guastava. Anzi.
Pedro Acosta: 4 – per quanto sia veloce e per quanto si ripeta troppo spesso lo stesso copione. Partito con la sua solita arrembante galoppata, per il rookie maravilla la gara si è conclusa al tredicesimo giro quando, nel tornante prima del rettilineo principale, ha grattato il cordolo interno per l’ultima volta perdendo completamente aderenza e ritrovandola nella ghiaia di Motegi. Peccato per un altro momento sprecato e di grande attesa per quella vittoria che tarda ad arrivare. Ma deve cambiare qualcosa prima di ripetere sempre gli stessi errori, soprattutto in futuro.