Picchiava il figlio dodicenne e lo costringeva a lavorare per lui. Un imprenditore cinese di 48 anni, residente a Prato, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare di allontanamento dalla propria abitazione in relazione ad un’inchiesta della procura per maltrattamenti in famiglia. Il giudice per le indagini preliminari Francesco Pallini ha accolto la richiesta di misura cautelare del sostituto procuratore Antonio Sangermano: per il quarantottenne
è stato inoltre disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazione con il figlio.Gli episodi di violenza, secondo quanto raccontato dal bambino, andavano avanti da almeno sei anni. Il dodicenne, sentito dagli inquirenti, ha raccontato di minacce e botte reiterate: sarebbe stato picchiato con una corda e punto con un ago da cucito ogni volta che non obbediva alle richieste del padre, che lo faceva lavorare nella sua ditta di confezione tessile tre volte a settimana.