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Fermo amministrativo e limiti di debito: come e quando scatta

Ago 5, 2024

Il fermo amministrativo di un veicolo è una misura coercitiva applicata dalle autorità fiscali per assicurare il pagamento di debiti finanziari non saldati, come tasse o multe. Questa procedura, nota anche come ganasce fiscali, vieta l’utilizzo del veicolo fino a quando il debito non viene completamente estinto.

Questa misura impedisce la circolazione del veicolo e ne vieta anche la vendita o il trasferimento di proprietà. Di conseguenza occorre comprendere i limiti di debito che possono far scattare questa azione, al fine di evitare sorprese e sanzioni.

Come funziona il fermo amministrativo dell’auto

Il procedimento di fermo amministrativo dell’auto prende il via quando un agente della riscossione individua un debito non saldato. Comprende imposte non pagate, bollo auto arretrato o sanzioni per infrazioni del Codice della Strada. La prima fase del processo è la notifica formale al proprietario del veicolo in cui sono contenuti i dettagli sull’importo del debito e il tipo di pagamento dovuto, con tanto di indicazione del termine di 60 giorni per effettuare il pagamento.

Durante il periodo di 60 giorni, il debitore ha la possibilità di richiedere una rateizzazione del debito. Se il pagamento non viene effettuato e non viene richiesta la rateizzazione entro i 60 giorni, l’agente della riscossione emette un preavviso di fermo amministrativo con cui concede un’ulteriore proroga di 30 giorni per regolarizzare la situazione.

Se, al termine dei 30 giorni di preavviso, il debito non è stato saldato e non è stata richiesta la rateizzazione viene attivato il fermo amministrativo. Il veicolo del debitore non può così essere utilizzato fino a quando la situazione non viene regolarizzata.

Quando scatta il fermo amministrativo: i limiti di debito

Il fermo auto non è riservato solo a situazioni di debito elevato. La Corte di cassazione ha ribadito che l’agente di riscossione può procedere con il fermo amministrativo senza considerare l’importo del debito. Si tratta di una strategia volta a incentivare i debitori a saldare qualsiasi importo dovuto, anche se modesto. La decisione mira a garantire l’efficacia del processo di riscossione, spingendo i debitori a regolarizzare la loro posizione finanziaria senza ulteriori ritardi.

Durante il periodo di fermo amministrativo, il veicolo non può essere utilizzato. È vietato smontare il veicolo per utilizzare i suoi componenti come pezzi di ricambio. Questo divieto è parte integrante della misura per evitare che il fermo venga aggirato attraverso lo smontaggio del veicolo. Anche se il veicolo è sottoposto a fermo amministrativo e quindi non è circolante, i proprietari rimangono obbligati a mantenere in vigore il pagamento del bollo auto e dell’assicurazione Rc auto.

Quando il fermo amministrativo dell’auto è illegittimo

Un caso comune di illegittimità riguarda il fermo amministrativo imposto sull’unico veicolo del nucleo familiare, soprattutto se l’auto è essenziale per le esigenze quotidiane del debitore, come il tragitto verso il luogo di lavoro. Imporre un fermo su un mezzo indispensabile per la mobilità quotidiana del contribuente può essere considerato abusivo, in quanto compromette gravemente le condizioni di vita e di lavoro del debitore.

Il fermo amministrativo è anche considerato illegittimo quando riguarda veicoli destinati al trasporto di persone disabili. I veicoli acquistati con le agevolazioni fiscali previste dalla legge 104 del 1992, destinati al trasporto di persone con disabilità, non possono essere soggetti a fermo amministrativo. Questa normativa è pensata per garantire che i mezzi necessari al trasporto delle persone disabili rimangano utilizzabili.

Anche nel caso in cui una persona sana acquisti un veicolo e successivamente diventi disabile, il fermo amministrativo non può essere applicato al veicolo, soprattutto se il mezzo è usato per il trasporto del disabile. Questa protezione si estende anche se il veicolo è intestato a un familiare ma viene utilizzato per il trasporto del disabile.

Il fermo amministrativo non può essere applicato su debiti che sono già prescritti. La prescrizione, che varia a seconda della tipologia di debito (ad esempio, 5 anni per le multe), estingue il diritto dell’ente di riscossione di esigere il pagamento e, di conseguenza, anche di applicare il fermo amministrativo.

Rischi e conseguenze se si guida con fermo amministrativo

Il fermo amministrativo vieta la circolazione del veicolo fino al pagamento del debito. La circolazione non autorizzata del mezzo può portare a sanzioni. Il veicolo può essere confiscato e diventare proprietà dello Stato. La confisca può avvenire anche se il veicolo è di proprietà di terzi, a meno che non si dimostri l’uso del mezzo contro la volontà del legittimo proprietario. Il conducente può subire la revoca della patente in caso di violazione delle disposizioni sul fermo amministrativo.

Il veicolo soggetto a fermo amministrativo deve essere custodito in un’area privata, come un garage o un cortile privato, e non può essere lasciato in luoghi pubblici. Il mancato rispetto di questa norma può comportare sanzioni pecuniarie che variano da 1.984 euro a 7.937 euro, a seconda della gravità della condotta.

In caso di rifiuto di trasportare e custodire il veicolo a proprie spese, come indicato dalle forze dell’ordine, le multe possono oscillare tra 774 euro e 3.105 euro. E si può incorrere in una sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi.

Ci sono delle eccezioni riguardo alla rottamazione del veicolo. Ad esempio, se il veicolo è in condizioni non idonee alla circolazione a causa di danni gravi, può essere considerato per la rottamazione anziché per il fermo amministrativo.

Come sapere se l’auto è in fermo amministrativo

Prima di finalizzare l’acquisto di un’auto usata, è possibile eseguire una verifica per accertarsi che non gravino sul veicolo fermo amministrativo o altre restrizioni. Questa operazione può essere effettuata consultando il PRA. Anche l’Automobile club d’Italia offre un portale online dove, utilizzando le credenziali digitali, è possibile effettuare la verifica dello stato del veicolo.

Se durante la verifica si scopre che il veicolo è soggetto a un fermo amministrativo non notificato bisogna agire con prontezza. La legge prevede procedure di notifica per l’applicazione del fermo amministrativo. Se non sono rispettate, il fermo può essere contestato. In questo caso occorre rivolgersi alle autorità competenti per richiedere la cancellazione del provvedimento fornendo prove che dimostrino l’irregolarità nella notifica del fermo.

Ricorso contro il fermo amministrativo, come fare

Il ricorso contro il fermo amministrativo deve essere effettuato entro limiti temporali che iniziano a decorrere dalla notifica della cartella esattoriale. La legge prevede che, se la cartella esattoriale non è stata notificata correttamente, il fermo amministrativo può essere considerato illegittimo e quindi contestabile.

L’agente di riscossione ha l’onere di dimostrare che la notifica è avvenuta secondo le norme, comprese eventuali notifiche successive tramite raccomandata. Anche per il preavviso di fermo, la notifica è obbligatoria e deve essere effettuata con almeno 30 giorni di anticipo rispetto all’adozione della misura. I termini di prescrizione variano in base al tipo di debito e possono andare da 3 a 10 anni. Se il credito è prescritto, il fermo amministrativo potrebbe risultare illegittimo, rendendo possibile la contestazione della misura.

Il fermo amministrativo può essere annullato anche per vizi formali. Ad esempio, la mancanza di dettagli essenziali nella notifica o l’aver già saldato il debito possono rendere il fermo non valido. Occorre quindi verificare che tutte le informazioni richieste siano state correttamente fornite e che il pagamento del debito, se effettuato, sia stato registrato.

Come poter guidare di nuovo l’auto

Per ottenere la revoca di un fermo amministrativo, il debitore ha due opzioni: saldare l’intero debito o richiedere una rateizzazione. La sospensione del fermo viene effettuata dopo il pagamento della prima rata. La cancellazione totale del fermo avviene solo una volta che l’ultima rata è stata saldata e il debito è completamente estinto.

La presenza di un fermo amministrativo non blocca però la vendita del veicolo. In ogni caso è obbligatorio che il venditore informi l’acquirente riguardo al fermo. La mancanza di questa informazione può comportare per l’acquirente il diritto alla restituzione del veicolo e al risarcimento per eventuali danni subiti.

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