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Luci abbaglianti e anabbaglianti, ecco quali sono le differenze

Giu 13, 2024

Sedersi al volante della propria vettura e mettersi alla guida comporta delle grandi responsabilità. Ogni automobilista dovrebbe essere consapevole dei rischi che corre, e che può far correre ad altri, se non viene rispettato scrupolosamente il dettato del nostro Codice della Strada. Anche l’utilizzo dei fari abbaglianti ed anabbaglianti è disciplinato dalla legge. Scopriamo quando possono essere utilizzati.

Quando utilizzare gli anabbaglianti

Su tutte le vetture in circolazione sono presenti i dispositivi di illuminazione, comunemente chiamati fari, dotati di luci di posizione, luci anabbaglianti e fari abbaglianti. Mentre le luci di posizione hanno esclusivamente la funzione di segnalare la posizione della vettura agli altri automobilisti, i fari anabbaglianti vengono adoperati per illuminare la strada nelle ore più buie.

Nello specifico il nostro Codice della Strada, all’articolo 153, stabilisce che: “Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia si devono tenere accese le luci di posizione, le luci della targa e, se prescritte, le luci di ingombro. In aggiunta a tali luci, sui veicoli a motore, si devono tenere accesi anche i proiettori anabbaglianti“.

La finalità dei fari anabbaglianti, quindi, è presto spiegata. Questi dispositivi devono essere utilizzati in tutti quei casi in cui le condizioni di visibilità siano carenti. La loro attivazione è richiesta non solo al calar del sole, ma anche quando si devono attraversare gallerie per fare in modo che il proprio mezzo sia visibile e possa illuminare correttamente la sede stradale, nonché quando la forte pioggia renda difficoltosa la visibilità.

L’attivazione dei fari anabbaglianti può avvenire sia manualmente che in automatico. Su tutte le vetture è presente una ghiera posta ai lati della plancia, o nelle levette dietro al volante, ruotando la quale sarà possibile attivare sia i fari di posizione che gli anabbaglianti. Sulle auto più moderne l’attivazione delle luci avviene in automatico appena i sensori percepiscono un  calo della luminosità esterna aumentando così la sicurezza su strada.

Per capire se i fari anabbaglianti sono stati correttamente attivati, oltre a verificare l’illuminazione della strada dal proprio posto di guida, si dovrà controllare sul cruscotto se la spia dedicata si è accesa. Questa è di colore verde e raffigura un faro con i fasci di luce che puntano verso il basso. Diversa è invece la spia che indica l’attivazione dei fari abbaglianti.

Quando utilizzare gli abbaglianti

La spia dedicata ai fari abbaglianti presente sul cruscotto si differenzia da quanto visto in precedenza sia per il colore che per il disegno. Se la prima è di colore verde, e raffigura un fascio di luce che punta verso il basso, quella degli abbaglianti è di colore blu e raffigura un fascio di luce dritto e perpendicolare alla strada.

Anche l’utilizzo dei fari abbaglianti è disciplinato dal nostro Codice della Strada, sempre all’articolo 153. Questi possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna sia carente o molto scarsa, mentre non devono essere utilizzati in condizioni di in caso di nebbia, fumo, foschia, nevicata e pioggia intensa perché la loro attivazione comporterebbe l’effetto opposto di ridurre la visibilità.

Tassative sono poi le indicazioni fornite dal Codice della Strada relative ai casi in cui i fari abbaglianti non devono essere assolutamente utilizzati. Questi devono essere spenti, e si deve quindi passare all’utilizzo dei soli fari anabbaglianti, qualora si stiano per incrociare altre vetture, quando si segue un’altra auto ed in tutti i casi in cui si possa correre il rischio di abbagliare il conducente di un altro mezzo.

Considerando come il fascio luminoso dei fari abbaglianti sia molto più intenso di quello degli anabbaglianti, ed in grado di illuminare in profondità fino a 100, metri si capisce perché il legislatore abbia previsto dei casi specifici di non utilizzo. Spetta quindi ad ogni automobilista rispettare quanto previsto dal CdS e comportarsi correttamente per tutelare la propria e l’altrui incolumità.

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