• 24 Novembre 2024 2:12

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Una squadra azzurra ‘al massimo’ per la scherma olimpica

Mag 31, 2024

AGI – Tra debuttanti e ‘mamme’ olimpiche la spedizione della scherma italiana che volerà alle Olimpiadi di Parigi sarà composta da 24 tra atlete e atleti. Si tratta del numero massimo che una Nazione può schierare e sulle pedane del ‘Grand Palais’ della capitale francese lo stesso numero lo potrà vantare la Francia. Tra Italia e Francia c’è una storica rivalità. La conferma arriva osservando il medagliere olimpico: 130 podi per l’Italia (49 ori), 123 per la Francia (44). Inevitabile dirlo che la scherma azzurra – fioretto, spada e sciabola – si presenterà sulle rive della Senna con elevate ambizioni.

La squadra annunciata dal presidente Paolo Azzi è formata da ben 11 esordienti agli assalti olimpici e da tre esperte ‘mamme’ a cinque cerchi. Quest’ultime sono quattro, Mara Navarria, 38 anni, spadista, alla terza partecipazione olimpica, Irene Vecchi, Arianna Errigo e Rossella Fiamingo, tutte e tre alla quarta esperienza a cinque cerchi. Errigo, 35 anni, fiorettista, alfiere dell’Italia Team assieme a Gianmarco Tamberi, vanta l’oro a squadra a Londra 2012, l’argento individuale sempre 12 anni fa, e il bronzo a squadre a Tokyo 2020. Errigo, vicecampionessa mondiale in carica battuta in finale da Alice Volpi, il 3 marzo dello scorso anno è diventa mamma di due gemelli.

I debuttanti all’Olimpiade sono Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Filippo Macchi nel fioretto, Giulia Rizzi, Davide Di Veroli e Federico Vismara nella spada, Chiara Mormile, Pietro Torre e Michele Gallo nella sciabola. Il più giovane della spedizione è Pietro Torre, nato nel 2002. “Siamo reduci da un triennio di risultati straordinari e scegliere non è stato semplice”, ha affermato il commissario tecnico del fioretto azzurro Stefano Cerioni facendo riferimento ai risultati internazionali tra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali.

“Purtroppo il destino ci ha privato della possibilità di avere con noi Daniele Garozzo, il capitano e l’anima della squadra maschile, colui che è sempre stato decisivo nel delicato ruolo di chiudere gli assalti e che ringrazio per l’esempio che ha dato ai compagni in ogni allenamento e gara con la sua dedizione al lavoro – ha aggiunto Cerioni -. Arriviamo a Parigi consapevoli delle aspettative ma soprattutto determinati a far bene, la concorrenza sarà molto agguerrita ma noi siamo l’Italia e vogliamo dimostrare ancora una volta la nostra forza”. Dario Chiadò, responsabile della spada, ha precisato che “questo ciclo olimpico breve è stato soddisfacente e ricco di gratificazioni ma nelle convocazioni per Parigi ho dato priorità ai protagonisti di questo percorso di grande continuità e che ci ha portato a ottenere la certezza la qualifica olimpica con ampio anticipo sia con gli spadisti che con le spadiste”.

Per quanto la sciabola, il commissario tecnico Nicola Zanotti ha puntualizzato, “sciabolatrici e sciabolatori si sono qualificati ai Giochi all’ultima gara, siamo reduci da un Mondiale senza medaglie ma coscienti della nostra compattezza e d’avere un potenziale importante sia in campo maschile che femminile”. 

AGI – Tra debuttanti e ‘mamme’ olimpiche la spedizione della scherma italiana che volerà alle Olimpiadi di Parigi sarà composta da 24 tra atlete e atleti. Si tratta del numero massimo che una Nazione può schierare e sulle pedane del ‘Grand Palais’ della capitale francese lo stesso numero lo potrà vantare la Francia. Tra Italia e Francia c’è una storica rivalità. La conferma arriva osservando il medagliere olimpico: 130 podi per l’Italia (49 ori), 123 per la Francia (44). Inevitabile dirlo che la scherma azzurra – fioretto, spada e sciabola – si presenterà sulle rive della Senna con elevate ambizioni.
La squadra annunciata dal presidente Paolo Azzi è formata da ben 11 esordienti agli assalti olimpici e da tre esperte ‘mamme’ a cinque cerchi. Quest’ultime sono quattro, Mara Navarria, 38 anni, spadista, alla terza partecipazione olimpica, Irene Vecchi, Arianna Errigo e Rossella Fiamingo, tutte e tre alla quarta esperienza a cinque cerchi. Errigo, 35 anni, fiorettista, alfiere dell’Italia Team assieme a Gianmarco Tamberi, vanta l’oro a squadra a Londra 2012, l’argento individuale sempre 12 anni fa, e il bronzo a squadre a Tokyo 2020. Errigo, vicecampionessa mondiale in carica battuta in finale da Alice Volpi, il 3 marzo dello scorso anno è diventa mamma di due gemelli.
I debuttanti all’Olimpiade sono Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Filippo Macchi nel fioretto, Giulia Rizzi, Davide Di Veroli e Federico Vismara nella spada, Chiara Mormile, Pietro Torre e Michele Gallo nella sciabola. Il più giovane della spedizione è Pietro Torre, nato nel 2002. “Siamo reduci da un triennio di risultati straordinari e scegliere non è stato semplice”, ha affermato il commissario tecnico del fioretto azzurro Stefano Cerioni facendo riferimento ai risultati internazionali tra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali.
“Purtroppo il destino ci ha privato della possibilità di avere con noi Daniele Garozzo, il capitano e l’anima della squadra maschile, colui che è sempre stato decisivo nel delicato ruolo di chiudere gli assalti e che ringrazio per l’esempio che ha dato ai compagni in ogni allenamento e gara con la sua dedizione al lavoro – ha aggiunto Cerioni -. Arriviamo a Parigi consapevoli delle aspettative ma soprattutto determinati a far bene, la concorrenza sarà molto agguerrita ma noi siamo l’Italia e vogliamo dimostrare ancora una volta la nostra forza”. Dario Chiadò, responsabile della spada, ha precisato che “questo ciclo olimpico breve è stato soddisfacente e ricco di gratificazioni ma nelle convocazioni per Parigi ho dato priorità ai protagonisti di questo percorso di grande continuità e che ci ha portato a ottenere la certezza la qualifica olimpica con ampio anticipo sia con gli spadisti che con le spadiste”.
Per quanto la sciabola, il commissario tecnico Nicola Zanotti ha puntualizzato, “sciabolatrici e sciabolatori si sono qualificati ai Giochi all’ultima gara, siamo reduci da un Mondiale senza medaglie ma coscienti della nostra compattezza e d’avere un potenziale importante sia in campo maschile che femminile”. 

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