• 26 Novembre 2024 16:39

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Le “due verità” nella storia di Siu, l’influencer ferita al petto

Mag 25, 2024

AGI – Ci sono due verità che si contrappongono nella storia di Siu, la modella ed influencer trentenne biellese di origini marocchine finita in terapia intensiva a Novara con una profonda ferita al petto. Una è quella a cui crede la Procura, che ha ordinato nella notte tra mercoledì e giovedì l’arresto del marito Jonathan con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato: per i magistrati – il capo della Procura Teresa Angela Camelio e la pm titolare dell’inchiesta Paola Francesca Ranieri – è stato lui a ferire al petto la moglie con un oggetto appuntito, verosimilmente un cacciavite o un punteruolo, a seguito di un litigio dovuto a motivi di gelosia. Una tesi avvalorata da testimonianze di amici e conoscenti secondo cui l’uomo da tempo maltrattava la moglie, come testimonia anche la denuncia presentata e poi ritirata da lei un anno fa. L’altra verità è quella di Jonathan, che emerge dagli stralci del verbale dell”interrogatorio reso lo scorso venerdì davanti agli inquirenti.

 

Maldonato sostiene che la moglie ultimamente era “molto nervosa” dopo la morte di uno dei suoi fratelli in Marocco. A questo si aggiungerebbe la preoccupazione per “il comportamento di un suo ex che la contattava insistentemente su Instagram”. L’uomo ha raccontato anche che Siu avrebbe provato in passato, prima dell’inizio della loro relazione, a togliersi la vita, e per questo “venne ricoverata in psichiatria, nel 2012”. Uno stato di continua alterazione quello descritto dall’uomo, che racconta ai magistrati che “per ogni minima cosa si arrabbiava con me, anche per le cose stupide. Ad esempio, quella mattina si era arrabbiata perché non avevo messo alle bambine i calzini dello stesso colore. Quella mattina si era già svegliata molto nervosa ed era stressata”.

 

Maldonato, che al momento del ricovero della moglie, giovedì, aveva parlato di un incidente fortuito, venerdì cambia versione e indica la dinamica del gesto anticonservativo. “Ho sentito un rumore forte provenire dalla cucina – racconta a verbale Maldonato – purtroppo è un rumore che conosco molto bene perché lei fa sempre così. Quando non regge la pressione compie atti autolesionistici. È il rumore del cassetto in cui ci sono le posate”. E aggiunge di aver trovato la moglie in cucina con in mano un paio di forbici sporche di sangue.

 

Il dilemma delle due verità si potrà forse sciogliere con gli interrogatori dei due protagonisti. Quello del marito in carcere dovrebbe svolgersi lunedì, mentre ancora da stabilire invece quando Siu potrà essere sentita dai magistrati: in dubbio anche se la donna rimarrà ancora ricoverata a Novara o potrà essere trasferita a Biella. Intanto in queste ore si parla della possibilità che il Pm affidi alla Polizia un ulteriore sopralluogo nell’abitazione di Chiavazza dove Siu e Jonathan vivevano. Da sciogliere c’è infatti la questione della presunta violazione dei sigilli che Maldonato avrebbe compiuto nella giornata di mercoledì, prima dell’arresto. 

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