AGI – Ancora una contestazione al Festival dell’Economia di Trento. Una ventina di persone si sono trovate davanti al Palazzo della Provincia autonoma di Trento dove è in corso il panel che vede ospite la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. “I nostri corpi non sono la vostra propaganda” recita lo striscione steso a Piazza Dante. “Evidentemente c’è un’ostilita che va oltre la contestazione al governo, c’è un’ostilità verso il mondo della maternità”, è stata la replica della ministra .
“Noi abbiamo messo la denatalità al centro dell’azione di governo e abbiamo destinato 1,5 miliardi con la prima finanziaria e altrettanto con la seconda producendo 16 miliardi di benefici diretti e indiretti per le famiglie con provvedimenti molto concreti”, ha poi spiegato Roccella intervenuta nel panel “Riarmo demografico alla Macron oppure scelte consapevoli delle donne?”. Il governo, ha aggiunto la ministra, si è mosso “secondo tre assi, l’assistenza diretta, i soldi in tasca alle famiglie implementando il provvedimento preso dal governo precedente e abbiamo aumentato i fondi per l’assegno unico, sono 3 miliardi in piu’ investiti”. Il governo, ha proseguito Roccella, ha aumentato mediamente l’assegno di circa 700 euro l’anno. Il secondo asse – ha spiegato – “e’ la conciliazione e l’accesso al lavoro delle donne e il mantenimento del posto di lavoro, troppe si dimettono dopo il primo o il secondo figlio” e il terzo asse sono gli asili nido, sui quali si sta intervenendo anche grazie ai fondi del Pnrr.
“Vogliamo l’implementazione dei Centri della famiglia: il prossimo passo immediato, anche senza aspettare la Finanziaria, è promuovere i Centri per la famiglia dando anche compiti specifici che non avevano, perchè creati senza lasciare la decisione alle Regioni – ha spiegato ancora Roccella -. Vogliamo che siano di più: ora sono tra i 500 ed i 600 concentrati in alcune regioni, in altre non ci sono per niente, vogliamo moltiplicarli, investire almeno 30 milioni e anche altri fondi che devono passare dall’intesa Stato-Regioni. Vogliamo lavorare sul parental control, perchè le app già esistono ma serve formazione perchè sono poco utilizzate, i nonni ed i genitori non hanno formazione sufficiente per attivare queste app e saperle gestire. Serviranno anche per fare formazione sulle droghe, ad esempio il Fentanyl, per dare a nonni e genitori gli strumenti per capire i segnali di allarme” ha concluso.