AGI – Michele Misseri, il contadino quasi 70enne coinvolto nella vicenda dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, accaduto nell’agosto 2010, ha lasciato questa mattina dopo le 7 il carcere di Lecce dove era detenuto. Al momento però non ha ancora raggiunto la sua abitazione di Avetrana nel Tarantino. In tutti questi anni Michele Misseri si è ripetutamente autoaccusato dell’omicidio della nipote, ma questo comportamento non ha in alcun modo influito sulla vicenda processuale ne’ sulla sua posizione. Molte anche le lettere scritte a moglie e figlia in carcere. Misseri, in questi anni di detenzione a Lecce, ha manifestato un buon comportamento e questo gli è valso una riduzione detentiva di circa 400 giorni; la libertà è stata anticipata dal 2025 al 2024.
Nel periodo di detenzione, Misseri non ha mai chiesto alcun permesso e ha svolto in carcere piccoli lavori di falegnameria e giardinaggio. Misseri fu arrestato la notte del 6 ottobre 2010 dopo aver ammesso l’omicidio e portato i carabinieri nel luogo dove aveva occultato il cadavere della nipote. Ma il 15 ottobre successivo ritrattò la confessione, rettificandola e parlando del coinvolgimento della figlia Sabrina, che avrebbe avuto un litigio con la cugina Sarah. Sabrina è stata poi arrestata nell’ottobre 2010 mentre la madre Cosima nel maggio 2021. Per Sabrina l’accusa è concorso in omicidio volontario, per la madre concorso in omicidio e sequestro di persona. (AGI)Ta1/Tpa