AGI – A Rigopiano è il giorno del ricordo e del dolore. A sette anni dalla tragedia dell’hotel travolto e distrutto da una valanga che causò 29 morti, il ‘vuoto’ lasciato dalle vittime è incolmabile. I familiari si sono ritrovati sul luogo del disastro per commemorare i propri cari: una fiaccolata, seguita dalla deposizione di fiori e poi una messa all’interno del sito con lettura dei nomi dei “29 angeli”.
Alle 16.49 – ora precisa in cui la valanga di neve e ghiaccio travolse il resort – il coro di Atri ha intonato ‘Signore delle cimè e poi 29 palloncini sono stati liberati in cielo. Hanno partecipato alla cerimonia il sottosegretario Fausta Bergamotto, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente della Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, il presidente della Provincia di Pescara, Ottavio De Martinis l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì.
È un’agonia – dice Diana Aniballi, madre di Valentina Cicioni una delle 29 vittime, a margine della commemorazione -. Hanno condannato noi all’ergastolo. Il processo in primo grado a Pescara non è andato bene. Ci ha ucciso di nuovo. Speriamo che a L’Aquila succeda qualcosa di diverso. Sono sette anni che speriamo”. In primo grado il processo davanti al gup del Tribunale di Pescara, tramite rito abbreviato, si era concluso con 25 assoluzioni e 5 condanne. La pubblica accusa – rappresentata dal procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni – aveva invece chiesto 26 condanne per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione e quattro assoluzioni. La sentenza di secondo grado è prevista per il prossimo 9 febbraio.
“Il dolore è sempre presente, cerchiamo di metabolizzare ma non ci si riesce. Quando poi siamo qui è impossibile non pensare a tutto quello che è successo. In questi sette anni non c’è stato un solo istante in cui non ci abbiamo pensato. Il dolore è ancora più forte durante le feste: manca la presenza dei nostri cari e il tempo non è servito ad allievare il dolore”. Lo ha detto Gianluca Tanda, presidente del Comitato vittime, a margine della commemorazione.
“Spero – ha proseguito- che la prossima commemorazione, che faremo sempre qui, sia soltanto nel ricordo dei nostri cari, senza dover pensare alla giustizia”.
Tanda, ha poi auspicato che in appello “sia fatta giustizia perchè è fondamentale per tutti noi parenti, per i nostri cari e per tutti i cittadini italiani che ci sono vicini. In questi anni le istituzioni ci sono state vicine. Istituzioni che noi abbiamo sempre voluto, nonostante che una parte delle istituzioni per noi è colpevole di quello che è accaduto a Rigopiano. Ammettessero, però, gli sbagli. Lo sbaglio si fa, ma qui c’è stata tantissima superficialità. Durante il processo ho notato anche uno scaricabarile, questo non è più tollerabile. Noi ci batteremo fino alla fine per Rigopiano e per tutte le altre stragi italiani”. Infine, il presidente del Comitato vittime, ha sottolineato l’importanza della prevenzione.
Il messaggio social della premier Meloni
“Sono trascorsi sette anni dal giorno in cui quella terribile valanga travolse l’hotel Rigopiano e spezzò la vita di 29 persone. Oggi il mio pensiero va alla loro memoria, unito all’abbraccio che rinnovo alle famiglie e ai loro cari, con l’auspicio che venga fatta piena luce su una tragedia che sconvolse l’Abruzzo e l’Italia intera. Per non dimenticare”. Scrive la premier Giorgia Meloni su X.
Sono trascorsi sette anni dal giorno in cui quella terribile valanga travolse l’hotel Rigopiano e spezzò la vita di 29 persone. Oggi il mio pensiero va alla loro memoria, unito all’abbraccio che rinnovo alle famiglie e ai loro cari, con l’auspicio che venga fatta piena luce su…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni)
January 18, 2024