• 24 Novembre 2024 22:57

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Un anno ‘top’ per le borse: gli indici che hanno brillato nel 2023

Dic 30, 2023

AGI – I mercati azionari globali si apprestano a registrare l’anno migliore dal 2019 dopo un rally durato due mesi, e grazie al mood degli investitori secondo i quali le banche centrali hanno finito di aumentare i tassi di interesse e li ridurranno rapidamente l’anno prossimo.

L’indice Stoxx Europe 600 e’ salito dello 0,3%, ultimo giorno di contrattazioni del 2023, raggiungendo il livello piu’ alto in quasi due anni. Ma in tutto il 2023 ha registrato un progresso dell’11,5%. L’indice MSCI World, un ampio indicatore delle azioni globali, e’ salito del 22% quest’anno, la sua migliore performance annuale dopo il guadagno del 25% nel 2019.

Nel dettaglio, in Europa, Francoforte ha fatto registrare un aumento di circa il 20%, Parigi del 16,7%, Milano ha fatto meglio di tutti con il +28% mentre Madrid e’ avanzata del 22,9%. Debole Londra che ha comunque chiuso il 2023 positiva: +3%.

Negli Usa, trainata dall’intelligenza artificiale, il Nasdaq ha messo a segno il 44%, il Dow Jones il 13,8% e lo S/P 500 il 24,6%.

Appesantite dall’economia cinese che cresce sotto le stime, tra le Borse asiatiche spicca Hong Kong che lascia sul terreno il 14%. Brilla invece Tokyo con il +28,2%, il top dal 2013. I notevoli guadagni di azioni e obbligazioni sono stati trainati da un calo piu’ rapido del previsto dell’inflazione nelle grandi economie, che ha alimentato un crescente consenso sul fatto che i tassi di interesse scenderanno nel 2024.

La Federal Reserve ha alimentato il rally in occasione della riunione di metà dicembre, quando le nuove stime hanno lasciato intendere che il prossimo anno la politica monetaria verrà ammorbidita. Vero che l’inflazione è scesa più rapidamente del previsto, sia negli Stati Uniti (+3,1% a novembre, contro il 4,2% di ottobre), sia nel Regno Unito (+3,9%), che nell’Eurozona (2,4%, il ritmo annuale più lento dal luglio 2021).

I trader scommettono che verranno tagliati i tassi per ben sei volte sia da parte della Fed che della Banca Centrale Europea entro la fine del 2024, una netta inversione di tendenza rispetto ai timori di costi di prestito alti per un periodo più lungo, che avevano innescato un sell-off globale dei bond lo scorso autunno. Alcuni investitori interpellati dal Financial Times ritengono però che i mercati azionari stiano valutando con eccessivo ottimismo che l’inflazione continuerà a scendere senza che l’economia statunitense entri in recessione.

Explore the historical transmission from tighter monetary policy to corporate bond spreads and the respective investment implications under #PGIMFixedIncome‘s “weakflation” scenario in #TheBondBlog.

— PGIM (@pgim)
December 26, 2023

“Prevedo che la spensieratezza legata ai tagli dei tassi inizierà a svanire nel nuovo anno”, ha dichiarato al Ft Greg Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income

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