Le casalinghe online, le app della cucina smart, insomma il mondo che ruota intorno al social food con foto e messaggi scambiati su Facebook e Youtube, è bersagliato da trolls, virus, ransomwares (i malwares del web) che a volte possono davvero procurare guai. Tanto che ben due importanti eventi dedicati alle tecnologie della casa (Def-Con di Las Vegas e Cedia di Dallas) prevedono due giornate di incontri e consigli per prevenire i rischi legati agli attacchi degli hacker. Il motivo di questi attacchi alla casa e agli elettrodomestici IoT, collegati a smartphone e tablet via Internet, è legato al fatto che i privati, al contrario delle aziende e dei professionisti, non proteggono le app e l’accesso ai dati con password sicure.
A caccia di ricette
“A chi vuoi che interessi vedere le mie foto o leggere le mie ricette? O manovrare il freezer?” Si sente spesso commentare. Sbagliato, gli hacker non sono sempre spie a caccia di segreti industriali ma spesso sono “smanettoni” appassionati di scherzi online… E gli ultimi nemici, i ronsomwares, sono diabolici nella ricerca dei bug, i buchi di software molto semplici (la app per comandare il frigo o il forno a distanza, per esempio, per regolare la temperatura della casa) o la password dello smartphone. Lo scopo? Divertirsi, vantarsi anche su Facebook, o chiedere addirittura un riscatto. Che fare?
Come proteggersi, anche dai trolls vegani
Innanzitutto è bene usare passoword di accesso allo smartphone, al tablet e al pc non banali, cambiandole abbastanza di frequente. Crittografare, codificare il più possibile per rendere difficile l’accesso a file, programmi, foto a tutto ciò che vi interessa conservare. E come ci ha raccomandato un hacker pentito in occasione di Def-Con, “patcher, patcher, patcher” cioè aggiornare di continuo software e antivirus. Non aprite mai i link di siti esteri inviati con mail non sicure, non conosciute. E anche se conoscete bene chi vi ha inviato la mail, non “linkate” il sito estero; i ronsomwares più recenti sono arrivati proprio tramite questi siti-trappole. E non aprite blog con foto e ricette di origini asiatiche, o dell’Est Europa, autentici vivai di hacker. Attenzione a usare la piattaforma della smart kitchen più diffusa, Smart Things; con le sue oltre 500 app per gestire a distanza tutti gli elettrodomestici, è un serbatoio di caccia per gli smanettoni della rete. Che, facendosi passare per il proprietario della casa connessa, possono sconvolgere i programmi di funzionamento della cucina e della casa. Infine lasciamo perdere i blog con le accesissime discussioni tra vegetariani, vegani, carnivori e così via, dove, fra trolls e ronsomwares, i rischi di essere perseguitati è molto alto. Cattivissimi integralisti del pallore vegano interrompono molto spesso amabili scambi di ricette, foto e consigli, con offese e interventi dilaganti. E spesso si rivelano veri e propri hacker.