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L’Aiea: “Sbloccare i finanziamenti mondiali per l’energia nucleare”  

Dic 2, 2023

AGI – Oltre 20 Paesi hanno chiesto al vertice Cop 28 sul clima di triplicare la capacità mondiale di produzione di energia da nucleare entro il 2050 rispetto ai livelli del 2020. Una dichiarazione appoggiata da nazioni fra cui Usa, Giappone e alcuni Paesi europei e altri sostiene che l’energia nucleare gioca un “ruolo essenziale” negli sforzi di raggiungere il livello di zero emissioni di gas serra.

Just delivered landmark statement at #COP28: net zero needs nuclear power.
This @IAEAorg statement is backed by more than 40 countries that have or are planning to have nuclear power.https://t.co/WjfkTUotU3pic.twitter.com/V9Tdcjtklp

— Rafael MarianoGrossi (@rafaelmgrossi)
December 1, 2023

Grossi (AIEA): “Errore rifiutare il nucleare”

Sbloccare i finanziamenti mondiali a favore dell’energia nucleare: è quanto auspica il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, in una intervista a France Press a margine della Cop28. Secondo Grossi è “un errore” rifiutare il nucleare, che consentirebbe una consistente limitazione del riscaldamento climatico e l’abbattimento dei gas serra.

La difficoltà maggiore, per Grossi, è il reperimento dei finanziamenti per l’energia nucleare: “Esistono disposizioni statutarie, a volte anche in alcune istituzioni di credito internazionali, che escludono il nucleare. Credo che ciò sia totalmente obsoleto e che non corrisponda ad alcun criterio scientifico o tecnologico. Si tratta piuttosto, penso, di cose del passato”. La Banca Mondiale per esempio non ha finanziato progetti sul nucleare dal 1959. “Penso e spero che ci sara’ una evoluzione” sui finanziamenti pubblici, aggiunge.

Il direttore dell’Aiea cita il caso degli Emirati Arabi Uniti: “Avevano zero nucleare una decina di anni fa e adesso contano su quattro reattori“, che producono un quarto dell’energia elettrica consumata nel Paese. Grossi mette in guardia chi considera i fallimenti di certi progetti per svalutare l’energia atomica.

Ma i Paesi meno sviluppati avrebbero i mezzi adeguati a proteggere le centrali?

“È una domanda legittima, ma noi siamo stati creati per questo”, afferma riferendosi all’Aiea. “Un Paese che intenda sviluppare un programma nucleare deve fare tutto un certo percorso e avere un accordo comprensivo di garanzie con la nostra Agenzia. Cio’ significa che in linea di principio rischi di proliferazione non dovrebbero esistere”.

Il diplomatico argentino è tornato anche sulle tensioni che si sono manifestate per la sorte delle centrali ucraine a seguito dell’invasione russa: “Il problema è la guerra, non il nucleare”.  

Il documento della Cop28

L’annuncio è stato fatto da John Kerry, inviato degli Stati Uniti per il clima, a Dubai, in compagnia di diversi leader tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro belga Alexander de Croo. Tuttavia, Cina e Russia, i principali costruttori di centrali nucleari del mondo, non sono tra i 20 Paesi convolti.

Tra gli altri firmatari figurano Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ucraina, Corea del Sud e Regno Unito.

“La dichiarazione riconosce il ruolo chiave dell’energia nucleare nel raggiungimento della neutralitaàdelle emissioni di carbonio entro il 2050 e nel mantenere a portata di mano l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C” 

“Sappiamo dalla scienza, dai fatti e dalle prove che non possiamo raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 senza l’energia nucleare”, ha dichiarato John Kerry durante l’evento a Dubai. Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha spiegato che l’energia nucleare rappresenta per il suo Paese “una fonte stabile di energia che contribuisce alla sicurezza energetica e alla decarbonizzazione”.

I suoi promotori considerano l’energia nucleare, che è flessibile e non emette praticamente gas serra, come un mezzo incomparabile per produrre elettricità pulita e abbondante. D’altro canto, alcuni ambientalisti sottolineano i rischi di incidenti, la questione delle scorie a lungo termine e il costo elevato dell’energia nucleare.

 

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