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Salvini sullo sciopero del 15 dicembre, valuterò la precettazione

Nov 27, 2023

AGI – “Se qualcuno pensa una settimana si e una no di lasciare a piedi 20 milioni di italiani, lavoratori, studenti, medici, malati per rivendicazioni spesso politiche e non sindacali, farò quello che la legge mi permette di fare”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a margine del convegno della fondazione per la sussidiarietà delle infrastrutture in Torre Pwc a Milano parlando dello sciopero nazionale annunciato per il 15 dicembre.

A chi gli chiede se si andrà verso un’altra precettazione frena: “Una cosa alla volta, intanto sono contento che questo lunedì la gente possa viaggiare. Poi su quanto sia utile fermare il Paese per 24 ore il penultimo venerdì prima di Natale lo valuterò”. 

Sullo sciopero indetto per oggi da alcuni sindacati di base, come l’Usb, che avrebbero fermato il trasporto pubblico, Salvini si dice “soddisfatto” perchè “stiamo garantendo a 20 milioni di pendolari e lavoratori di prendere i mezzi pubblici perchè se dovessimo assecondare gli scioperi di 24 ore del lunedì o del venerdì di questo o quel sindacato saremmo a piedi una settimana sì è una no. Continueremo a garantire il diritto allo sciopero perchè la Costituzione lo prevede”.

A Milano, Atm sciopera comunque 4 ore: “Meglio quattro ore che 24 e conto che i disagi saranno limitati alla sola fascia serale. Se questa mattina in tutta Italia tram, autobus e metropolitane funzionano è un buon servizio reso al Paese”, ha aggiunto.

 

I sindacati

Il braccio di ferro con i sindacati e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, non si ferma.

“Consideriamo che questa logica sia antidemocratica: attaccare il diritto di sciopero, addirittura arrivare a dire che i contratti nazionali vengono superati perchè bisogna reintrodurre le gabbie salariali o addirittura mettere in discussione la magistratura, come vedo adesso, con l’attacco alla magistratura e quindi a tutti i corpi intermedi, penso sia una logica pericolosa per il nostro Paese”. L’ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a Cagliari per la manifestazione regionale, ai giornalisti che gli chiedevano della precettazione disposta dal ministro Matteo Salvini in occasione dello sciopero contro la legge di bilancio proclamato da Cgil e Uil.

“Noi abbiamo impugnato insieme alla Uil il provvedimento di precettazione perchè consideriamo che sia un fatto autoritario e antidemocratico“, ha ribadito il segretario. “Non è mai successo nella storia democratica di questo Paese che un governo pensi di poter ledere il diritto di sciopero, che è un diritto non delle organizzazioni sindacali ma è un diritto della singola persona. Attaccare il diritto di sciopero che come è noto non è obbligatorio. Una persona può avere il diritto di scegliere di aderire o non aderire. Metterlo in discussione vuol dire limitare la libertà delle persone. Io credo che questa sia una cosa gravissima. Non è che c’è molto da discutere per quello che ci riguarda. Quello è un provvedimento sbagliato che noi abbiamo impugnato, su cui abbiamo ricorso e pensiamo che non sia accettabile”. 

 “Noi stiamo facendo il nostro percorso di mobilitazione in modo coerente con quanto fatto nel corso di questi mesi. Abbiamo presentato delle piattaforme unitarie, abbiamo svolto delle grandi manifestazioni unitarie. Il governo sui grandi temi che noi abbiamo posto – i salari, la sicurezza, il recupero del potere d’acquisto, il Fisco e soprattutto le pensioni – non solo non ha dato risposte, ma ha peggiorato le condizioni”. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Palermo.

 

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