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La Perla, il caso dei mancati stipendi finisce sul tavolo del Governo

Ago 12, 2023

AGI – Pochi sanno che La Perla ha vestito, se di vestito si può parlare, anche l’attore Daniel Craig che nel 2006 nel film di 007 Casino Royale, indossò un costume da bagno Grigioperla. Cimelio che nel 2012 è stato poi battuto dalla casa d’aste Christiès in occasione del cinquantenario del primo film di James Bond, per 44.450 sterline (oltre 50 mila euro).

Comunque sia, La Perla è sempre stato sinonimo di lingerie di gran lusso, ma sono ormai cinque anni che questo pezzo di Made in Italy non è più in mani italiane, essendo stata venduta al fondo olandese Sapinda, oggi società di investimento Tennor Holding.

Dopo varie vicissitudini, l’annuncio choc: a causa della crisi, l’attuale proprietà ha annunciato di non riuscire a pagare gli stipendi ai 350 dipendenti nonostante tre mesi fa avesse annunciato come imminente un rilancio. A questo punto, è sceso in campo il Governo: Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy segue “con attenzione” l’evolversi della situazione che sta interessando il gruppo La Perla e suoi lavoratori ed ha convocato per martedì 5 settembre 2023, alle ore 15, in modalità’mista, un tavolo sulla crisi del gruppo. All’incontro sono stati invitati i rappresentanti dell’azienda, delle parti sociali e i sindacati.

Sono così lontani i bei tempi quando il nome dell’azienda venne ispirato da una scatola foderata in velluto rosso, simile ad un cofanetto da gioielliere, in cui erano inserite le prime collezioni. E quindi La Perla venne scelto come nome per simboleggiare l’armonia, il lusso e la femminilità.

Per oltre 60 anni, è stato così un marchio celebre principalmente per la produzione di lingerie, e poi in seguito anche di costumi da bagno, dalla linea estremamente raffinata e con materiali e tecnologie di pregio (ad esempio il ricamo Cornelly, il macramè, la seta soutache, l’antica tecnica del ricamo a frastaglio e la dentelle de Calais).

Guidata dalla fondatrice Ada Masotti dal 1954 al 1981,e ‘nata’ a Bologna,  l’azienda passò alla sua morte al figlio Alberto Masotti che dopo aver conseguito una laurea in medicina, decise di dedicarsi interamente all’impresa di famiglia, guidandola dal 1981 al 2007.

2008. La Perla passa a un fondo di San Francisco

Dopo un quarto di secolo, nell’ottobre del 2008 La Perla venne venduta a JH Partners, una private equity con sede a San Francisco e focalizzata sugli investimenti in aziende di servizi e marchi di lusso.

2013. L’acquisto da parte di Silvio Scaglia

Nel 2013 ritornò italiana, essendo stata acquisita dall’imprenditore Silvio Scaglia, tramite la holding Pacific Global Management, che comprò l’azienda all’asta organizzata dal tribunale fallimentare di Bologna per 69 milioni di euro rilanciandola successivamente con un piano di sviluppo mirato al consolidamento dell’identità del marchio. Per questo scopo vennero investiti 350 milioni.

La società ha un quartier generale a Londra, 150 negozi monomarca sparsi nel mondo e 1.500 dipendenti, passa in mani olandesi. Il fatturato dell’azienda viaggia intorno ai 150 milioni di euro. La Perla è solo l’ultimo di una lunga lista di brand del lusso made in Italy che sono finiti in mani straniere. Tra gli altri casi più significativi, quello di Gucci acquisita dalla holding francese Kering nel 1999 per 3 milioni di dollari. Un affare che si è rivelato tale nel tempo visto che il fondo internazionale ha contato nel 2017 oltre 3 miliardi di ricavi supplementari e più di un miliardo di crescita del risultato operativo.

 

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