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Milano, gli alberghi sfidano Airbnb sul web: “Servizi e sicurezza, da noi si sta meglio”

Feb 6, 2017

Lo slogan che usano è “Fai una scelta consapevole”: gli albergatori milanesi scelgono la via della pubblicità comparativa per provare a contrastare la diffusione a macchia d’olio dei portali online di affitto di case private. E scelgono il nome del più famoso per lanciare la loro crociata. “hotelvsairbnb.it“: il sito che viene lanciato oggi è, appunto, l’ultima frontiera della battaglia all’ultimo cliente tra strutture ricettive tradizionali e community virtuali. Una battaglia che riguarda soprattutto gli alberghi della fascia media e medio bassa, quelli che soffrono di più la concorrenza di Airbnb: chi sceglie gli hotel extralusso, infatti, non prende di solito in considerazione l’alternativa delle case in affitto.

“Non vogliamo attaccare a priori Airbnb, anche perché la ricettività diffusa è ormai regolata dalla normativa regionale, ma sottolineare i nostri punti di forza”, spiega Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano. Da qui l’idea di mettere a confronto sul sito – realizzato dall’associazione albergatori della Città metropolitana – quello che offrono gli alberghi e le case private, soprattutto in due campi: servizi e sicurezza. Accoglienza, assistenza, spazi, quiete e orari, assicurazione per danni, igiene, sicurezza degli impianti: queste le categorie di servizi analizzate. Ricordando cosa offre un hotel perché, sottolinea il presidente di Atr (l’associazione sul turismo e la ricettività di Confesercenti) “gli albergatori hanno ormai capito che devono fare il proprio mestiere, migliorando la proposta al cliente, ma senza rincorrere Airbnb sul suo terreno”. Inevitabilmente, visto che il sito è fatto dagli albergatori, tutte le voci propendono per la soluzione tradizionale, perché ci sono reception 24 ore su 24 o comunque a chiamata (mentre dall’altra parte viene sottolineato anche il “rischio di attesa per la consegna delle chiavi”), garanzia della quiete notturna e diurna (anche se spesso nello stesso albergo fa differenza scegliere camere sulla strada o interne), pulizia degli ambienti (sulle case private si sottolinea: “nessuna garanzia sullo stato igienico-sanitario dell’alloggio, la qualità della pulizia è estremamente variabile e dipende dal locatore”).

Unica voce che sembra a favore di Airbnb è quella sugli orari: “Libertà di orari e di gestione dei pasti”, anche se poi si specifica che “però ci si deve preparare da sé”. È affidata poi alla scheda “pro e contro” una sintesi dei motivi per cui chi viaggia sceglie una o l’altra soluzione. Spiega Painini: “Vogliamo far capire che ci sono modi diversi di accogliere gli ospiti, e che anche i target cambiano: una famiglia numerosa che deve trovare una sistemazione per molti giorni ha sicuramente esigenze diverse dalla coppia che fa un fine settimana di relax”.

Il senso, insomma, è quello di riconquistare terreno in un settore che – ammettono gli stessi albergatori – dà segnali di grande dinamismo. Quest’anno sono previste le aperture di tre nuovi alberghi medio-grandi: a marzo una catena israeliana raddoppia a Milano con 300 camere in zona Stazione Centrale, altri due apriranno vicino alla Fabbrica del Vapore e in corso Buenos Aires (con cento stanze a testa). Non lontane sono anche le inaugurazioni per un hotel da 200 camere in via Toqueville, in via Filzi (riapre un vecchio hotel) e in via Pirelli. E poi c’è la Torre Galfa, per anni uno dei simboli dell’abbandono, che ospiterà uffici e un albergo.

Progetti che devono ancora partire, invece, sono quelli in una ex sede comunale in zona Missori (un gruppo olandese realizzerà

100 camere), di fronte alla Pinacoteca di Brera, nell’ex seminario di corso Venezia, in zona Lambrate, a Cordusio e San Babila: in queste ultime due zone sarebbero grandi marchi della moda a diversificare – come già altri stilisti – con gli hotel di lusso, mentre nelle Corti di Baires un fondo immobiliare vorrebbe realizzare hotel e appartamenti. Spostandosi poi appena fuori Milano, c’è Sesto San Giovanni: qui aprirà il primo albergo co-firmato Marriott e Ikea.

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