• 27 Novembre 2024 13:33

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Parte l’offensiva legale della famiglia del runner ucciso dall’orso 

Apr 8, 2023

AGI – La vicenda della morte di Andrea Papi, il runner ucciso da un orso nei boschi di Caldes in Trentino, finirà nelle aule dei tribunali. La famiglia ha annunciato di voler denunciare la Provincia Autonoma di Trento e lo Stato contestando le modalità del progetto ‘Life Ursus’ avviato a fine anni ’90. Come riporta il quotidiano ‘Il T’, la famiglia si è già rivolta ai legali. 

Fugatti: ci sono orsi problematici che vanno abbattuti velocemente

E sul progetto ‘Life Ursus’ è intervenuto oggi il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti al termine dell’incontro odierno con i sindaci della Val di Sole, in merito alla gestione dell’orso. È chiaro che il progetto ‘Life Ursus’ nella sua originaria impostazione che prevedeva un obiettivo di una cinquantina di orsi sul territorio trentino, oggi è sproporzionato rispetto alle originarie istanze, perché ne abbiamo circa un centinaio, oltretutto su una parte del Trentino”. 

“Se vogliamo garantire la convivenza uomo-animale dobbiamo fare in modo che il suo progetto torni alle sue origini che sono una cinquantina di esemplari”, ha aggiunto il governatore trentino. “All’interno ci sono orsi problematici che vanno abbattuti velocemente“. Fugatti, infine, chiede collaborazione. “Dall’altro lato”, conclude, “ci attendiamo da parte delle autorita’ competenti una giusta collaborazione, mi riferisco allo Stato, ai ministeri, a Ispra che in qualche situazione hanno dimostrato, nel tempo, un certo ostracismo rispetto alle posizioni risolute della Provincia Autonoma di Trento”. 

Le polemiche

Non si placano intanto le polemiche all’indomani del tragico episodio. 

Secondo la Lega Anti Visezione (Lav) l’ordine di abbattere quattro orsi dal governatore trentino Maurizio Fugatti  “è una reazione priva di ogni fondamento logico e scientifico, mossa solamente da un senso di becera vendetta”, ha detto il vicepresidente nazionale della Lav, Simone Stefani.

Per Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente e Andrea Pugliese, presidente di Legambiente Trento, “quando accaduto in Trentino-Alto-Adige è un fatto preoccupante. Esprimiamo la nostra vicinanza sia alla famiglia del giovane di 26 anni Andrea Papi originario di Caldes in Val di Sole aggredito e ucciso da un orso sia alla comunità locale trentina. È chiaro che il destino di questo orso sia ormai segnato, cosi’ come è evidente che in Trentino-Alto-Adige ci sia un problema di gestione di questi plantigradi e di convivenza con la comunità locale”. 

Molto critici i parlamentari della Lega Gianpiero Zinzi e Tilde Minasi, capigruppo nelle commissioni Ambiente della Camera e del Senato, la deputata Vanessa Cattoi e la senatrice Elena Testor secondo cui quella avvenuta a Caldes “è una tragedia annunciata e l’Ispra (l’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale) è il primo che deve salire sul banco degli imputati”. 

I parlamentari hanno ricordato che “più e più volte il Presidente Maurizio Fugatti aveva lanciato l’allarme nelle interlocuzioni che si sono succedute in questi 5 anni, ma senza successo”. La Provincia Autonoma di Trento, sottolineano ancora, “aveva chiesto di poter intervenire con urgenza nei confronti dei grandi carnivori problematici e la necessita’ di realizzare al più presto un piano di contenimento degli orsi visto il numero diventato ormai eccessivo rispetto alla morfologia del territorio. Ispra, invece, si è sempre messa di traverso, ha sempre ignorato gli appelli da parte di Piazza Dante”. 

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