• 26 Novembre 2024 4:46

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Roma conta i suoi “invisibili”

Apr 1, 2023

AGI – Invisibili, per definizione. Eppure non c’è angolo di Roma che non ne conosca almeno uno: non un ponte, non un binario della stazione, non il portone di una chiesa o un portico. Le persone senza dimora a Roma sono migliaia, forse più di 5mila, ma il numero esatto non lo si conosce. Almeno fino a ora, perché nei prossimi giorni 200 volontari condurranno un censimento delle persone senza fissa dimora nella Città Eterna, il primo in Italia.

L’iniziativa è stata lanciata nella ‘Notte della Solidarietà’ tenutasi nella casa dell’Architettura, nel rione Esquilino, promossa dall’Istituto Nazionale di Statistica e dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale. Si tratta di un progetto pilota che promette di non essere che un primissimo passo di un progetto ben più ampio, che parte dai dintorni della Stazione Termini di Roma per poi allargarsi entro la fine dell’anno a tutta la città, fino a raggiungere – è l’auspicio della direttrice Istat per le Statistiche Sociali e il Welfare, Cristina Friguja – anche i comuni capoluogo e tutti i comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti.

La casa dell’Architettura si fa casa per chi non ha casa“, ha esordito Giovanni Impagliazzo, responsabile tecnico dell’assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale. Banchetti all’ingresso: penne e nomi, in ordine alfabetico. Si fanno censire loro per primi, i volontari, per poi partire armati di pettorina rossa e borsa di tela, verso la particolarissima caccia al tesoro di questa sera: divisi in squadre, e organizzati come caritatevoli militari, i volontari si avviano verso questo particolare quadrante notoriamente denso di popolazione cosiddetta ‘speciale’.

Decine di fogli di carta

Sono i questionari che poi consentiranno all’Istat di raccogliere e analizzare decine di dati, che saranno poi trasferiti al Comune di Roma perché abbia gli strumenti più precisi possibile per intervenire nella fornitura di servizi adeguati e assistenza. L’anonimato del questionario è assolutamente garantito, per i minori le domande sono ridotte all’essenziale: si tratta di una rilevazione scientifica, misurabile, sebbene tocchi inevitabilmente le ferite più profonde della carne umana.

Origine geografica, età, condizioni (almeno apparenti), sufficienza o insufficienza di coperte per dormire in strada, appartenenza a nuclei familiari o meno, compagnia di un animale domestico: dietro ogni quesito può aprirsi un mondo. Circa duecento i volontari coinvolti: fanno capo alle più di 150 associazioni attive sul territorio; a queste si aggiungono gli studenti di medicina e di infermieristica dell’Universita’ di Tor Vergata.

Ventiquattro le aree di indagine segnate sulle mappe fornite dall’ufficio cartografico di Roma, a ogni area corrisponde un gruppo di sei i volontari: da piazza dei 500 a piazza Vittorio, passando per ogni strada del quartiere. A piedi, occhi aperti e cuore di più: il compito è quello di affiancare ogni abitante della strada, con delicatezza di amici, per porgere una mano. Due le ore dedicate alla raccolta dati, l’appuntamento è per le 23, al punto di partenza, con le sporte piene – si spera – di dati da analizzare.

L’obiettivo della raccolta

È quello di costruire – in questa casa comune che è Roma – le basi di una socialità che non lasci indietro nessuno. Con questo progetto si tenterà di rispondere in modo puntuale ed efficiente ai bisogni delle persone più fragili ed emarginate con un censimento che, mediante un questionario, riesce a condurre un’indagine qualitativa raccogliendo informazioni socio sanitarie, ma anche personali, sulla persona che vive per strada.

Seguendo le indicazioni di ETHOS dell’Unione Europea, che identifica i parametri della “grave esclusione abitativa”, si è deciso di effettuare una rilevazione nel corso di una notte, con l’obiettivo di individuare il maggior numero possibile di senza tetto che vivono per strada, in macchina o nei parchi cittadini.

“Per la prima volta a Roma – ha spiegato l’assessora alle politiche sociali Barbara Funari – seguendo l’esempio di altre capitali europee come Parigi o Berlino abbiamo voluto avviare un censimento della popolazione senza dimora per riuscire a intercettare i bisogni delle persone più fragili. Questa tappa rappresenta il primo banco di prova di un’iniziativa che, oltre a sperimentare una metodologia scientifica, valorizza il coinvolgimento di tante cittadine e tanti cittadini romani che volontariamente si sono resi disponibili“.

“Lo studio – sottolinea la direttrice Istat per le Statistiche Sociali e il Welfare Cristina Freguja – prevede dapprima il conteggio della popolazione oggetto d’indagine, e in seguito lo studio della condizione delle persone senza tetto tramite un’indagine conoscitiva presso i servizi per i senza dimora”. Un lavoro che consentirà, ha aggiunto Freguja, anche di fare il percorso inverso, contribuendo a “sviluppare una conoscenza sempre più approfondita anche dei fattori che possono portare all’esclusione sociale”.

L’Istat è, non a caso “tra gli istituti più avanzati nella produzione di statistiche sugli indicatori di povertà”. Aggiunge infatti la direttrice: “A partire dal ’96, il nostro Paese è l’unico in Europa ad avere una stima della povertà assoluta. Una misurazione come quella che si avvia stasera rappresenta una ulteriore sfida, dal momento che si propone di misurare quella che per definizione non è una popolazione rintracciabile”.

A una domanda di AGI circa le stime attese, il ricercatore Istat Federico Di Leo risponde con un paragone: “A Parigi, nel rigore del freddo invernale, sono state rilevate circa quattromila persone che vivevano in strada. Ipotizziamo che a Roma, che pure per estensione è paragonabile a Parigi, ci possano essere più persone in strada, a causa del clima più mite”.

Quali le attese per il Comune, lo spiega ad AGI il responsabile tecnico dell’assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale, Giovanni Impagliazzo: “Sono più di 150 le associazioni, un coordinamento che si chiama Amici della strada si riunisce ogni mese per analizzare i problemi delle persone. L’assessorato alle politiche sociali e l’assessore Funari ha aumentato i posti letto dai circa 700 che erano all’inizio della giunta Gualtieri ai 1397 di oggi, di questa notte. Noi vogliamo avere un numero certo per sederci al tavolo dei negoziati con il Governo centrale per dire in maniera chiara di quanti soldi abbiamo bisogno per offrire un alloggio dignitoso a tutte queste persone”. 

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