AGI – L’irresistibile ascesa di TikTok, da applicazione di nicchia per la condivisione di video a colosso globale dei social media, ha comportato numerosi controlli, in particolare per i suoi legami con la Cina. Diversi governi hanno bandito l’applicazione dalle loro apparecchiature per timore che i dati potessero essere visualizzati dai funzionari di Pechino, e gli Stati Uniti stanno ora cercando di costringere la società madre cinese ByteDance a vendere la sua preziosa risorsa.
TikTok è quindi uno strumento di spionaggio per Pechino, un’applicazione divertente per la condivisione di video o entrambe le cose? L’azione globale contro TikTok è iniziata seriamente in India nel 2020. È stata una delle app cinesi bloccate dopo gli scontri al confine tra India e Cina, con New Delhi che ha dichiarato di voler difendere la propria sovranità.
Lo stesso anno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato un divieto e ha accusato TikTok di spiare per la Cina, un’idea che ha preso piede velocemente a Washington.
TikTok ha ammesso che i dipendenti di ByteDance in Cina hanno avuto accesso ai dettagli degli account americani, ma ha sempre negato di aver consegnato i dati alle autorità cinesi. L’azienda ha cercato di placare i timori sui dati negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, promettendo di archiviare i dati degli utenti locali su server locali.
Ma il governo federale statunitense e la Commissione europea hanno entrambi vietato l’applicazione dai dispositivi dei loro dipendenti. E gli Stati Uniti stanno spingendo ancora di più, minacciando di vietare del tutto l’applicazione a meno che TikTok non si separi da ByteDance – facendo eco alla minaccia fatta da Trump.
I divieti non hanno fermato la crescita di TikTok
Con oltre un miliardo di utenti attivi, è la sesta piattaforma ‘social’ più utilizzata al mondo, secondo l’agenzia di marketing We Are Social. Sebbene sia in ritardo rispetto a Facebook, WhatsApp e Instagram, il trio di Meta, da sempre dominante, la sua crescita tra i giovani è di gran lunga superiore a quella dei concorrenti.
Secondo l’agenzia Wallaroo, quasi un terzo degli utenti di TikTok ha tra i 10 e i 19 anni. La sua rapida ascesa l’ha vista accaparrarsi più di 11 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie l’anno scorso, una cifra triplicata in un solo anno. I concorrenti di TikTok hanno rapidamente copiato il suo formato video breve e lo scorrimento continuo, ma con scarsi risultati. Le funzioni di editing e il potente algoritmo di TikTok l’hanno mantenuta all’avanguardia, attirando un esercito di creatori e influencer. Un algoritmo però che per molti è ritenuto poco trasparente.
In alcuni casi, infatti, i dipendenti di TikTok e ByteDance hanno aumentato manualmente il numero di visualizzazioni di determinati contenuti, eventi o personaggi: avrebbero incrementato i contenuti relativi ai Mondiali di calcio dello scorso anno o il debutto di Taylor Swift sulla piattaforma. TikTok ha dichiarato che la promozione manuale riguarda solo una minima parte dei video consigliati.
L’app è regolarmente accusata di diffondere disinformazione, di mettere in pericolo gli utenti con video “di sfida” pericolosi e di non fare abbastanza per bloccare contenuti di tipo pornografico, anche se il suo regolamento vieta la pubblicazione di nudità.
L’Agenzia France-Press (AFP), insieme a un’altra dozzina di organizzazioni dedite al fact-checking, viene pagata da TikTok per individuare e verificare i video che potenzialmente possono contenere informazioni false. Fake-news che, se dovessero essere confermate come tali, comportano la rimozione dei video dalla stessa piattaforma.